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Qual è il segreto di una vita migliore?

Quel ragazzo, così gracile e pallido, mi disse che era in punto di morte. Era convinto che la sua malattia fosse la punizione inflittagli da Dio per i suoi peccati. Abbiamo parlato del perdono di Dio, ma l’idea che i suoi peccati fossero troppo gravi perché Dio potesse perdonarlo era ormai radicata nella sua mente.

Mi disse poi che i dottori avevano scoperto che la sua malattia non era stata causata da un virus, come si pensava inizialmente, ma era unicamente frutto della sua immaginazione. Non lo voleva ammettere, ma sembrava davvero che il suo senso di colpa irrisolto lo stesse facendo ammalare seriamente.

Sensi di colpa

Il senso di colpa è l’ansia che si prova quando si pensa di aver fatto qualcosa di sbagliato. Alcune persone si lasciano sopraffare dai sensi di colpa a tal punto da subire un crollo emotivo. Altri invece sembrano non provare alcuna colpa indipendentemente dalla gravità delle azioni commesse. Dipende dalla sensibilità e dalla consapevolezza di ognuno.
Le azioni e le situazioni che in età adulta ci fanno sentire colpevoli vengono solitamente definite durante la nostra infanzia. Una famiglia non equilibrata da un punto di vista emozionale può provocare forti sensi di colpa in chi ne fa parte, quando il comportamento nocivo è perpetrato da altri, come nel caso di abusi fisici o sessuali ai danni di bambini. Spesso i bambini che subiscono abusi sviluppano dei sensi di colpa fortissimi, nonostante la colpa sia in realtà esclusivamente degli adulti.
I sensi di colpa vengono manipolati in modo subdolo dai pubblicitari, per indurre a comprare i loro prodotti. Mariti e mogli si sentono spesso inadeguati se non si scambiano regali particolarmente costosi, così come madri e padri sono portati a convincersi di essere dei pessimi genitori se non comprano ai propri figli giocattoli di ultima generazione o oggetti alla moda.

Chi decide cosa è giusto e cosa è sbagliato?

L’insieme dei pensieri che portano al senso di colpa è chiamato coscienza. Il naturale sviluppo della coscienza si basa su una serie di concezioni in contraddizione tra loro derivate dagli eventi, dalla società, dalla religione, dall’educazione che riceviamo e dall’ambiente familiare in cui cresciamo.
Ci sono momenti in cui ci si dovrebbe sentire in colpa perché si è effettivamente colpevoli di aver fatto qualcosa di sbagliato. Ma esiste una definizione oggettiva di giusto e sbagliato?
Uno dei più celebri episodi tratti dalla vita di Gesù Cristo racconta di quando una donna che aveva commesso adulterio venne portata al Suo cospetto da un gruppo di uomini. Nella società dell’epoca, l’adulterio era considerato un crimine che richiedeva la condanna a morte, e la folla che si era fatta intorno a lei voleva lapidarla. Ma Gesù disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei» (Giovanni 8:7).
Molte persone si fermano qui con la lettura, come se il finale della storia fosse questo. Quante volte, citando questa frase di Gesù, si sono giustificati adulteri, furti, tradimenti, menzogne o anche peggio, come se quelle parole fossero sufficienti a cancellare il peccato commesso? Il ragionamento del tutto errato che ci sta dietro è che il perdono di Dio non cancella solo la colpa personale, ma anche qualsiasi riferimento utile per distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. E senza riferimenti, nessuno avrebbe il diritto di giudicare nessuno.
Tuttavia, le parole che Gesù rivolse alla donna subito dopo vengono quasi sempre ignorate. Egli le disse: «Va’ e non peccare più!» (versetto 11). Cristo non solo conosceva bene la netta distinzione tra giusto e sbagliato, ma la insegnava pure, tanto è vero che disse alla donna colta in adulterio di scegliere la cosa giusta e di non sbagliare più.
Il perdono di Dio non cancella la responsabilità personale che abbiamo nel distinguere il buono dal cattivo e nella scelta che facciamo. Il perdono di Dio ci libera dai pensieri e dagli atteggiamenti distruttivi, così che possiamo imparare a percorrere la via che conduce a una vita migliore.
Se vuoi veramente cambiare la tua vita, devi accettare il fatto che, consapevolmente o per ignoranza spirituale, hai commesso dei crimini contro la legge di Dio, e che di fronte a Lui sei colpevole. Affinché la tua vita possa migliorare, devi prima chiedere e ottenere il perdono di Dio. Solo allora puoi sperare di iniziare a «non voler peccare più».
Invece, il più delle volte, succede che quando ci si trova faccia a faccia con le proprie colpe morali, si tende a “patteggiare” con Dio. Il ragionamento alla base è una cosa del tipo: «Certo che ho commesso qualche errore, ma non ho mai ucciso nessuno. Non sono poi così cattivo come molte altre persone».
Ovviamente questo ragionamento è assurdo come lo sarebbe andare a deporre in tribunale e presentare una linea di difesa basata sul fatto che «siccome nessuno è stato ammazzato, la rapina va perdonata».
In verità, non esistono linee di difesa di fronte al Giusto Giudice dell’universo. Senza il Suo perdono, siamo tutti soggetti alla pena prevista per aver infranto le leggi assolute della moralità. Prima di ricevere il perdono di Dio, è necessario ammettere di aver infranto le Sue leggi morali. Questa è la base del concetto biblico di «pentimento» o «ravvedimento».

Una lezione sul perdono di Dio

Il messaggio di salvezza della Bibbia è interamente basato sulla vita, sulla morte e sulla resurrezione di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che si fece carico di tutte le nostre colpe. Questa verità viene spesso ignorata dalla cristianità moderna, così superficiale e orientata all’intrattenimento, dove l’unico messaggio che viene diffuso è di sentirsi bene con se stessi.
Il pentirci dei nostri errori e il perdono di Dio sono, però, i primi passi essenziali verso la creazione di una nuova coscienza, un nuovo modo di pensare. Diffidate di coloro che insegnano di ignorare i sensi di colpa. E’ un’illusione. Solo con il perdono possiamo essere liberati dai sensi di colpa. Il perdono di Dio, non dell’uomo.
A questo punto è necessario modificare la nostra vecchia concezione di giusto e sbagliato, basata sui condizionamenti della società e sulle esperienze familiari, e conformarsi alla realtà oggettiva della vita.
Gesù raccontò la parabola di un giovane che se ne andò di casa e sperperò tutto il patrimonio che aveva ereditato in alcol, donne e festini, senza valutare minimamente le conseguenze delle proprie azioni. Un bel giorno finì per ritrovarsi a desiderare di mangiare il cibo destinato ai maiali. Aveva perso tutti i suoi soldi, la famiglia, gli amici e il rispetto per se stesso.
Il ragazzo decise che sarebbe stato meglio tornare a casa e lavorare come servo, piuttosto che perseverare nello stile di vita distruttivo che l’aveva condotto in rovina. Quando giunse a casa, disse al padre: «Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio» (Luca 15:21). E il padre, invece di lasciarsi andare all’ira come il ragazzo si aspettava, si dimostrò entusiasta, perché suo figlio aveva abbandonato la cattiva strada ed era tornato dalla sua famiglia.
E’ così che Dio ci vede. Non importa quanto è profonda la nostra fossa, quanto la vita ci sembri senza senso, quante azioni sbagliate abbiamo commesso. Dio vuole solo che ammettiamo i nostri errori, per poterci così donare il Suo perdono e la Sua benedizione.
Chiedi aiuto a Dio per cambiare vita anche tu

Se ti senti attanagliato dai sensi di colpa, rivolgeti a Dio e chiedigli di aiutarti a capire quali siano effettivamente le tue colpe, e implora il Suo perdono, per liberarti dal peso di tali colpe. Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero» (Matteo 11:28-30).
Anche l’apostolo Paolo espresse perfettamente il vero senso dell’essere cristiano attraverso queste parole: «Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente» (Romani 12:2). Se vuoi continuare a vivere la tua vita seguendo la regola “fai ciò che più ti piace”, significa che questo messaggio non è per te. Ma se sei stanco morto di fare e rifare sempre gli stessi errori, allora sappi che la tua vita può cambiare.
Se davvero desideri sentirti totalmente appagato sul piano spirituale, DIO ti aiuterà a trasformare la tua vita. Egli vuole che anche tu «torni a casa» e che cominci la tua nuova vita come figlio Suo. Sta aspettando che tu ti decida!

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