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Legalizzando l’immoralità

La situazione mondiale che si è venuta a creare vede le nazioni occidentali, Stati Uniti d’America per primi, ferme a guardare mentre un’ondata di distruzione si avvicina sempre di più, causata da forze ostili che hanno deviato e indebolito il comune senso della morale.

Iddio Creatore, attraverso la Sua parola scritta, la Bibbia, ci dice dove andremo a finire? Un articolo pubblicato sul USA Today ha colto l’essenza del malcontento che serpeggia negli Stati Uniti. Si legge: «Sondaggio dopo sondaggio, più di due terzi degli americani si sono resi conto che il paese è sulla cattiva strada. I prezzi del petrolio stanno raggiungendo i picchi più alti della storia, la popolarità del presidente è ai minimi storici per via di una guerra profondamente contestata, milioni di persone rischiano di vedersi pignorare la casa e di perderla, mentre i posti di lavoro sono sempre più precari» (Thomas Hine, How to Tackle America’s Familiar Funk, 17/01/2008).
L’articolo prosegue facendo un confronto tra la difficile condizione in cui si trova oggi l’America con le agitazioni che aveva attraversato negli anni ’70: «Gli americani rimasero scioccati dagli anni ’70. Sembrava che tutto si stesse esaurendo: petrolio, carne di manzo, persino la carta igienica. I prezzi erano in costante aumento così come il tasso di disoccupazione, sia il presidente che il vice presidente si dimisero dai loro incarichi, e la lunga guerra combattuta in Vietnam si concluse con una disperata ritirata in elicottero da Saigon.»
Il confronto con la storia recente può rivelarsi molto istruttivo, ma non dobbiamo fare l’errore di ignorare il passato. Anche Mosè in uno dei suoi cantici si è rivolto a tutte le generazioni future, spingendole verso un confronto significativo con il passato: «Ricordati dei giorni antichi, considera gli anni delle età passate, interroga tuo padre, ed egli te lo farà conoscere, i tuoi vecchi, ed essi te lo diranno» (Deuteronomio 32:7).
Se i giovani americani si rivolgessero alle loro generazioni passate, quelle dei grandi ideali, e chiedessero loro un parere riguardo alla situazione culturale e sociale del giorno d’oggi, quale sarebbe la risposta? Avrebbero una buona opinione della piega che ha preso la nazione, e di quello che si ritrovano a guardare la sera in televisione, o forse risponderebbero che il drastico degrado morale degli ultimi 50 anni sta portando l’America e le altre nazioni occidentali alla rovina?

Mezzo secolo di televisione

Cresciuto in una piccola cittadina nel sud del Texas, ricordo bene i telefilm degli anni ’50, tipo Le avventure di Ozzie e Harriet e La mia piccola Margie. Erano film puliti, edificanti, non immorali. Di solito rappresentavano semplicemente una forma di intrattenimento innocua incentrata sulla vita di famiglia e sulla vittoria del bene sul male.
Spostiamoci velocemente alla fine degli anni ’70 e agli anni ’80. Le telenovele tipo Dallas e Dinasty, si rivelarono altamente redditizi grazie agli altissimi indici di ascolto, e vennero pertanto prolungati nel tempo e spostati nella fascia di massimo ascolto.
Questi programmi di solito raccontavano le complicate vicende di uomini d’affari avidi e affamati di potere che rompevano gli schemi tradizionali della vita familiare, cercavano di ottenere ciò che volevano con ogni mezzo e allevavano figli problematici e disadattati che dovevano essere regolarmente tirati fuori dai guai.
Ma persino questi programmi e i loro successori, alla fine, si dimostrarono troppo poco avvincenti per un pubblico annoiato e morbosamente affamato di oscenità. Così, nei decenni a seguire, i produttori introdussero la promiscuità sessuale come “nuova normalità” e diedero ai telespettatori telenovele ancora più spinte, tipo Sex and the City.
Il fondo si è toccato con la lunghissima serie di film immorali e infarciti di sesso che vengono proposte oggi. Come ha affermato un famoso scrittore, «Il tradizionale interesse per i valori della famiglia non trova alcun riscontro al di fuori degli ambiti conservativi e religiosi. Questo fenomeno ha spinto i grandi della televisione americana a spingersi ben oltre i limiti della decenza, in un disperato tentativo di porre un freno al crollo degli indici d’ascolto causato dall’avvento di internet, tanto che la stagione autunnale [del 2007] offre una scaletta di programmi dal contenuto talmente osceno che farebbe arrossire persino Janet Jackson» (The Sunday Times Magazine, 12 agosto 2007).
Dato che i palinsesti dei quattro maggiori canali televisivi statunitensi sono soggetti alla supervisione della Commissione Federale per le Comunicazioni, la maggior parte di questi programmi indecenti viene trasmessa dalla TV via cavo, a cui hanno accesso i due terzi degli americani.
Ma la televisione non è sola nella caduta libera della moralità degli ultimi 50 anni. Anche la sua produzione editoriale sta vivendo un simile degrado. All’inizio degli anni ’50 frequentavo il liceo, e da studente leggevo riviste maschili come True e Argosy, i cui contenuti erano eticamente validi e di piacevole lettura. L’emergenza scatenata da Playboy e altre testate simili a causa dei loro contenuti osceni ha portato all’estinzione di queste vecchie riviste che narravano racconti avventurosi ed edificanti.
Va da sé che anche la cinematografia è andata incontro allo stesso triste destino. Il 1967 ha dato i natali al primo film destinato al grande pubblico in cui veniva mostrata integralmente la nudità femminile. Da allora la situazione non si è più ripresa. Il sistema americano e occidentale di valutazione dei film fu introdotto l’anno successivo, e più della metà dei film realizzati da quel momento in poi sono stati classificati come “R”, ovvero dal contenuto talmente esplicito, violento o immorale che per la visione da parte di un pubblico al di sotto dei 17 anni è consigliata la presenza di un genitore.

Immuni dalle conseguenze?

Queste tendenze degli ultimi anni avranno delle conseguenze? Lo scrittore Philip Stevens ha pubblicato un articolo sul Financial Times dove afferma che «la realtà geopolitica dominante dei prossimi decenni porterà con ogni probabilità gli Stati Uniti al declino» (A Physicist’s Theory of the Transatlantic Relationship, 14 dicembre 2007). La moralità non era esattamente ciò a cui egli si stava riferendo, ma a lungo termine proprio l’immoralità potrà rivelarsi uno dei fattori che faranno inghiottire l’America e le nazioni occidentali in un vortice di sciagure.
A parte alcune eccezioni significative, anche nei tre rami del governo statunitense si riflette lo stesso declino morale che ha investito la società in generale. Considerate, per esempio, le decisioni della Corte Suprema. La sentenza Roe contro Wade (1973) ha ribaltato tutte le leggi fino ad allora in vigore a salvaguardia del diritto alla vita di creature innocenti non ancora venute alla luce.
L’aborto si è trasformato in un metodo di contraccezione come un altro, e dall’emissione della sentenza ad oggi, le vite spezzate prematuramente ammontano a 50 milioni.
Altre decisioni della Corte hanno poi fatto in modo che Dio, la Bibbia e i Dieci Comandamenti venissero banditi dalla scuola pubblica e dal sistema giudiziario. Le leggi dello Stato, che proibivano atteggiamenti omosessuali, sono state abrogate. I vecchi valori tradizionali sono stati accantonati senza troppi complimenti da una generazione con una mentalità diametralmente opposta rispetto a quella dei propri genitori.
Gli eventi che si stanno verificando ultimamente seguono uno schema storico molto comune. Gli storici Will e Ariel Durant scrivono riguardo a tali dilemmi generazionali: «Le generazioni allo sbaraglio che si ritrovano a vivere un periodo di transizione compreso tra un codice morale ed il successivo si lasciano andare alla lussuria, alla corruzione e a continui conflitti di carattere familiare e morale, fatta eccezione per una piccola minoranza che resta disperatamente aggrappata agli ideali e ai principi di una volta… Un tale fallimento può condurre all’indebolimento dello Stato e a lotte intestine» (The Lessons of History, 1968, pag. 93).

Necessario fare scelte morali

Attualmente è in corso una guerra spirituale di cruciale importanza che vede al centro i valori morali della società occidentale. In altre parole, in tutti i paesi occidentali si sta rapidamente radicando una cultura in cui non c’è più posto per i valori espressi nella Bibbia, e che anzi, spesso manifesta apertamente la propria ostilità nei confronti di questi ultimi. In questo senso, le nostre nazioni stanno scrivendo il proprio triste destino.
Nel suo libro dal titolo When nations die [Quando le nazioni muoiono], il commentatore Jim Nelson Black elenca i dieci fattori che hanno portato al declino e poi al collasso delle grandi potenze dell’antichità come la Grecia e Roma, ed afferma che gli Stati Uniti alla guida degli altri paesi occidentali, afflitti dagli stessi sintomi accusati secoli fa da queste grandi potenze del passato, si trovano di fronte a un bivio storico.
Il dottor Black descrive alcuni di questi sintomi: «Le percentuali di aborto, divorzio e gravidanze extra-matrimoniali registrate negli Stati Uniti sono tra le più alte del mondo industrializzato… Mentre per quanto riguarda il rendimento nell’ambito dell’istruzione elementare e secondaria, gli Stati Uniti occupano le ultime posizioni della classifica… Le qualità spirituali ed intellettive della società americana si sono gravemente degradate, e l’anima della nazione è in pericolo» (1994, pag. 7).
Il Creatore ci dice che giunti a questo punto è tempo di prendere delle decisioni importanti in merito alla direzione da seguire, e di farlo con moralità: «Io prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie» (Deuteronomio 30:19). L’eco di queste antiche e solenni parole risuona attraverso i secoli e giunge fino alle nostre orecchie, per svelarci come salvare le nostre nazioni dalla distruzione.
La corsa alle elezioni presidenziali statunitensi dimostra che sono pochissimi i candidati che possono vantare una vita familiare relativamente trasparente e che hanno espresso verbalmente il loro impegno cristiano, dimostrando così di vivere secondo alti valori morali. Altri hanno alle spalle una storia personale più torbida, e altri ancora hanno addirittura espresso il loro sostegno all’aborto e ai diritti degli omosessuali, solo per citare un paio dei vari mali sociali che affliggono il mondo occidentale.
In un suo articolo Lisa Hilton scrive: «Ho tradito perché ritengo che il sesso praticato tra adulti consenzienti con il solo scopo di divertirsi non abbia poi tutta questa importanza… A volte tradiamo semplicemente perché siamo avidi, perché vogliamo di più» (8 luglio 2007).
La scrittrice americana Pamela Druckerman, intervistata dalla giornalista Polly Vernon dopo aver dedicato tre anni della sua vita allo studio dell’infedeltà coniugale in diverse nazioni occidentali, ha riscontrato che l’adulterio legalizzato rappresenta un enorme problema in tutti i paesi che aveva visitato.

Materialismo e decadimento

Un sondaggio condotto dall’Università Keele nello Staffordshire settentrionale ha rivelato che più di un terzo dei cittadini inglesi evita di pagare le tasse, quasi un terzo fa finta di niente quando un commesso o un cassiere dà un resto maggiore del dovuto e quasi il 20% porta via piccoli oggetti dal posto di lavoro, solo per citare alcuni esempi. La lista purtroppo è molto più lunga.
La prof. Suzanne Karstedt, criminologa all’Università Keele, sostiene che «il disprezzo nei confronti della legge è diffuso tanto tra le cosiddette “persone per bene” quanto all’interno di specifiche minoranze emarginate.»
Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, ha accusato la società britannica di essere “incredibilmente insensibile e materialista”. Uno dei fenomeni che maggiormente preoccupa l’arcivescovo inglese è «l’erosione del sistema di credenze cristiane», e con questo punto si arriva finalmente al nocciolo del vero problema che affligge l’Inghilterra e gli Stati Uniti alla guida di tutte le nazioni occidentali, specialmente quelle anglofone.
Secondo un articolo pubblicato su The Sydney Morning Herald, «il valore che domina oggi in Australia… è il materialismo… Il consumismo è dilagante e siamo stati accecati dall’idea che il valore delle persone si misuri in base alla loro ricchezza» (Hugh Mackay, Into the Embrace of the Unholy Trinity], 15 settembre 2006).
Anche la religione tradizionale sta vivendo un periodo di grande degrado. «Nelle società laiche moderne, dove la presa della tradizione si è allentata a dismisura dagli anni ’60 in poi, emerge un profondo disaccordo riguardo a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, mentre le autorità morali tradizionali vengono continuamente contestate e criticate» (The Moral Dimension, The Bulletin, 27 feb. 2002).
In questo quadro di degrado morale che ha investito il mondo anglofono, il Canada non fa certo eccezione. La situazione nel paese è stata descritta in un articolo intitolato Survey On The Moral Destruction of Canada: [Sondaggio sulla distruzione morale del Canada], pubblicato nel giornale The Interim: «Per circa 40 anni il Canada è stato il laboratorio di terribili esperimenti sociali. Si è cominciato con la contraccezione per le adolescenti (1967) e il divorzio (1968), mentre il livello socio-culturale canadese si abbassava sempre di più a causa dell’ondata di narcisismo e nichilismo che ha portato fino all’aborto (1969) e successivamente all’eutanasia. La società canadese è stata corrotta dalla cultura della morte…»
In ogni nazione occidentale lo Stato ha reso il divorzio una pratica estremamente facile, facendo aumentare il modo esponenziale il numero di cause giudiziarie familiari; ha approvato e in seguito finanziato l’aborto, intromettendosi così nel rapporto privato tra il medico e la sua paziente.
Il dottor Black ha descritto molto bene la situazione che stanno affrontando i grandi paesi occidentali: «Il decadimento morale, combinato con la violenza, la mancanza del rispetto della legge e l’apatia intellettuale, porta inevitabilmente alla frantumazione delle strutture che tengono in piedi la civiltà… Fin dai tempi antichi, i sintomi attraverso i quali si manifesta il processo di decadenza sociale sono inconfondibili, e in tali periodi di difficoltà è fondamentale prestare assoluto ascolto agli avvertimenti che ci vengono dati» (When Nations Die, [Quando le nazioni muoiono], pag. 4-5).

Profezia ancora attuale

Alla fine della giornata ciò che veramente conta è il nostro rapporto con Dio, sia su un piano personale che nazionale. Tuttavia ora questo rapporto è minacciato dal laicismo, che impera in ogni ambito della società. Solo la Bibbia ci rivela la vera via da seguire per riprenderci il controllo delle nostre coscienze e della nostra vita.
Il “cantico di Mosè” è una delle parti più profetiche in assoluto del Pentateuco, in cui è contenuto il penultimo messaggio di Mosè alla storica nazione di Israele. Ma la sua saggezza e i suoi insegnamenti sono indirizzati a un pubblico molto più vasto che non la sola antica nazione ebraica. Il cantico comincia: «Porgete orecchio, o cieli, ed io parlerò, e ascolti la terra le parole della mia bocca» (Deuteronomio 32:1).
Le parole profetiche di Mosè si sono tramandate attraverso tutte le epoche e sono giunte fino a noi e ai nostri popoli occidentali. Il cantico sembra fatto su misura specialmente per i discendenti dell’antica nazione d’Israele (molti dei quali oggi vivono in Europa e in maggior numero anche negli Stati Uniti e in altri paesi di lingua inglese) in quanto hanno messo il denaro al posto di Dio.
Paradossalmente, l’America e l’Europa sono i paesi più ricchi del mondo e allo stesso tempo i più immorali. Deuteronomio 32 proclama senza riserve che la stoltezza rende i popoli degni di infamia (v. 5).
L’ex Segretario dell’Istruzione degli Stati Uniti William Bennett dichiarò: «Nonostante il mondo continui a considerare gli Stati Uniti la maggiore potenza economica e militare sulla faccia della terra, non nutre più nei nostri confronti il rispetto di un tempo. Quando il resto del mondo guarda all’America ora, non vede più una “città illuminata sulla cima di una collina”, ma vede invece una società in declino, in cui il tasso di criminalità e le patologie sociali aumentano senza tregua» (citazione di Black, pag. 5).
La maggior parte delle nazioni esistenti oggi sta seguendo la orme dell’antica Roma. Quando l’Impero Romano si costituì, uno dei fondamenti più solidi su cui si appoggiava la sua intera struttura era proprio la stabilità morale e familiare. Tuttavia, questa situazione cambiò in modo drammatico nel corso del tempo. E.B. Castle parla dell’Impero Romano nella sua opera intitolata Ancient Education and Today [Antica istruzione e oggi, n.d.t.]: «Con il passare del tempo… il legame matrimoniale iniziò ad essere preso alla leggera causando un aumento sensibile del numero dei tradimenti e divorzi, come pure il degrado morale, con la conseguenza che quella vecchia unità familiare in cui Roma affondava le sue radici quando si trovava all’apice del suo splendore iniziò a sgretolarsi» (1961, pag. 119).
L’apostolo Giacomo ci dice che quando si infrange anche solo uno dei Dieci Comandamenti, è come se venissero infranti tutti (Giacomo 2:10-11). L’immoralità della vita familiare che caratterizzò il declino dell’antica Roma era accompagnata da avarizia, avidità e lussuria. «Le persone senza scrupoli cercavano solo di ottenere ciò che volevano senza guardare in faccia a nessuno, e spesso ci riuscivano anche troppo facilmente… e la nobile tradizione del servizio nei confronti dello Stato andava ormai progressivamente scomparendo» (pagg. 119-120).
Lo stesso processo di declino e di distruzione che subì l’Impero Romano potrebbe investire anche la nostra società occidentale; non pensiate che sia impossibile! Anzi, con la continua perdita dei valori biblici il nostro declino è assicurato!
Oggi come oggi la maggior parte della nostra popolazione occidentale, specie quella americana, non riconosce né apprezza più il vero Dio, che così generosamente ci donò molte delle terre più belle del pianeta: «Egli l’ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra», proclama il “cantico di Mosè”. Per tutta risposta, il popolo ha lasciato che proprio queste preziose benedizioni lo allontanassero da Dio: «Ma Ieshurun [un nome poetico di Israele] s’è fatto grasso ed ha recalcitrato… ti sei fatto grasso, grosso e pingue» [vero in senso letterale al giorno d’oggi!] (v.15).
Come predetto dalla Bibbia, le nostre nazioni si stanno rapidamente dimenticando di Dio e della Sua legge: «Hai abbandonato la Ròcca che ti diè la vita, e hai obliato l’Iddio che ti mise al mondo» (v. 18).

Un tragico destino ci aspetta senza l’aiuto di Dio

Le conseguenze dell’allontanamento da Dio sono terribili: «E l’Eterno l’ha veduto, e ha reietto i suoi figliuoli e le sue figliuole che l’avevano irritato; e ha detto: ‘Io nasconderò loro la mia faccia, e starò a vedere quale ne sarà la fine; poiché sono una razza quanto mai perversa, figliuoli in cui non c’è fedeltà di sorta» (vv.19-20). Morale? Non c’è alcun futuro senza l’approvazione di Dio.
Dio non può essere preso in giro! Se non ci si pente sinceramente, Egli ci punirà come ha punito gli Israeliti del passato a causa dei loro innumerevoli peccati: «Io accumulerò su loro dei mali, esaurirò contro a loro tutti i miei strali» (v. 23). I versetti che seguono parlano di imminenti carestie, epidemie e disastri bellici di proporzioni epocali (vv. 24-25).
Credete davvero che certe cose non possano accadere anche a noi? Pensate davvero che Dio non abbia il potere di far accadere queste cose? La verità è che, a meno che si cambi diametralmente direzione sul piano spirituale, il destino che ci attende è inevitabilmente tragico. L’ondata inarrestabile di sciagure menzionata all’inizio di questo articolo si sta pericolosamente avvicinando.

Nessuna lungimiranza

Il laicismo domina incontrastato su quello che doveva essere il nostro sistema di fede cristiana. Oggi, nelle scuole, la creazione da parte di un Dio Creatore viene citata, nel migliore dei casi, in rare occasioni e viene descritta come una delle tante teorie elaborate per spiegare l’origine dell’uomo e dell’universo, liquidata di solito in fretta come presumibilmente priva di un qualsiasi fondamento scientifico.
Per parte sua la teoria dell’evoluzione, che non può essere provata e che a ben pensarci necessita di una fede persino maggiore, viene invece quasi sempre presentata come l’unica spiegazione possibile alla vita umana come la conosciamo oggi. A braccetto con l’umanesimo secolare, la teoria dell’evoluzione rinnega i valori assoluti e promuove il relativismo, causando un progressivo degrado dei valori morali.
Si inizia con la negazione dell’esistenza di Dio da parte di coloro i quali detengono il sapere (Romani 1:18-20) per finire inevitabilmente a compiere ogni genere di perversione e iniquità (come è scritto nella restante parte di Romani 1). Non deve sorprenderci il fatto che la Bibbia non venga vista di buon occhio all’interno dei circoli accademici e intellettuali, popolati da quelle stesse persone che cercano in tutti i modi di screditare i suoi insegnamenti.
Tutte queste teorie laiche vengono continuamente inculcate nella mente dei nostri figli, con risultati devastanti. Essendo stati abituati dalla teoria evoluzionistica a pensare che solo il più forte sopravvive e che non c’è altro al di là di questa vita, non dovremmo sorprenderci se i nostri figli prenderanno decisioni in linea con questo filone di pensiero.
Per fare un esempio, molti si abbandonano a relazioni sessuali extra coniugali o peggio contro natura, con terribili conseguenze a breve o a lungo termine. Il messaggio trasmesso da un certo genere di musica, da certi programmi televisivi e da certi film incita la gente, e soprattutto i più giovani, a risolvere i conflitti con l’uso della violenza. Molti ragazzi non sono in grado di gestire le incomprensioni, le divergenze e le discussioni in modo pacifico, poiché nessuno ha mai insegnato loro come si fa, e si convincono che l’alcol e le droghe non siano letali portatori di malattia e disperazione quali effettivamente sono, ma bensì di felicità e spensieratezza.
L’ex presidente del Boston College John Silber spiega che non si deve rimanere insensibili di fronte a un degrado morale di tale portata, poiché «ben si conoscono la povertà, la miseria e la disperazione a cui andrà incontro un’adolescente incinta, non sposata e tossicomane e la miserabile vita che attende il suo bimbo quando verrà al mondo» (Straight Shooting: What’s Wrong With America and How to Fix It, 1989, pag. xv).
Come spiega il dottor Black, «I comportamenti egoistici e superficiali di molti che hanno praticato “l’amore libero” hanno portato a conseguenze devastanti quali la diffusione dell’AIDS, delle malattie veneree, delle gravidanze indesiderate, degli aborti indiscriminati e buona parte dei profondi turbamenti emotivi che derivano da uno stile di vita disordinato. E chi scrive queste cose è un americano.
«L’intera storia dell’umanità conferma che l’autoindulgenza e l’irresponsabilità non producono altro che disperazione e distruzione. Nonostante immoralità ed edonismo portino alla morte delle nazioni, un gran numero di occidentali, specie americani, sceglie ancora di ignorare questa triste realtà» (pag. 216).
La società moderna ha spinto Dio ai margini della scena, se non addirittura del tutto fuori. Dio non è più al centro delle nostre vite, non si fa più affidamento su di Lui. L’avvertimento di Deuteronomio 32 continua: «Poiché è una nazione che ha perduto il senno, e non v’è in essi alcuna intelligenza. Se fossero savi, lo capirebbero, considererebbero la fine che li aspetta» (vv. 28-29). Il pentimento a livello nazionale è possibile, se solo ci si rendesse veramente conto di dove porta la strada che abbiamo imboccato.
Nonostante tutto questo, Dio è talmente misericordioso che anche se dovessimo continuare a percorrere la strada verso l’oblio e queste calamità si abbattessero su di noi, Egli promette di venire a riscattare i Suoi fedeli: «Sì, l’Eterno giudicherà il suo popolo, ma avrà pietà dei suoi servitori quando vedrà che la forza è sparita» (v. 36).
Accadrà il peggio? La gente continuerà a vivere uno stile di vita iniquo e ad imparare ad ascoltare la Parola di Dio solo dopo aver vissuto esperienze tragiche? O avremo il coraggio morale di ricostruire la nostra vita, di prendere coscienza della distruzione verso cui stiamo procedendo e di rivolgerci a Dio e seguire la Sua via prima che il peggio accada? Qualsiasi strada gli Stati Uniti e le altre nostre nazioni occidentali scelgano di percorrere, ciascuno di noi può comunque decidere di nuotare contro corrente e armonizzare la nostra vita personale con la Parola di Dio anche da subito.
Possiamo pentirci di aver trasgredito o ignorato la legge di Dio, ricevere il Suo perdono attraverso il sacrificio di Cristo e iniziare una vita nuova e spiritualmente prospera. Vi auguriamo di poter scegliere con saggezza!

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