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Fai conoscere Dio ai tuoi figli

Un giorno Giorgio prese in braccio la sua bambina e gli chiese: «Lauretta, chi ti ha fatto nascere?»

La piccola rispose con la sua dolcissima vocina: «Mi ha fatto nascere Dio».
«E dove vive Dio?», chiese nuovamente Giorgio.
«Lassù in cielo!», rispose la piccola Laura, alzando le manine sopra la testa e agitando le dita.
Questo è stato il primo approccio di papà Giorgio nel cercare di fare conoscere di Dio alla sua figlioletta, approccio che lui stesso aveva ricevuto da bambino oltre 20 anni prima. Le sue domande alla sua figlioletta non finirono lì naturalmente e ad ogni nuova domanda, la piccola rispondeva gioiosamente all’idea che oltre a babbo e a mamma c’era in cielo anche il papà di tutti.
Significativamente, col passare degli anni la piccola Laura ama trascorrere  spesso del tempo con suo padre parlando di come venissero al mondo gli alberi, i fiori, i cuccioli e gli scoiattoli, a differenza della maggior parte della nuova generazione che si annoia con i genitori. Laura teneva in grande considerazione i suoi genitori, avendo da loro imparato fin dalla tenera età chi era la fonte di ogni vita, inclusa la sua. Questa comune consapevolezza aveva creato fra loro legami affettivi molto profondi e inscindibili.
Far conoscere Dio ai nostri bambini richiede un metodo semplice ma dall’applicazione costante; la Bibbia ci invita a parlare delle vie del Signore «quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi» (Deuteronomio 6:7). Come elabora tutto ciò un bambino di pochi anni di età? E cosa più importante, in che modo un genitore deve far conoscere Dio al proprio figlio?

Iniziare con amore

Far conoscere Dio ai nostri figli fin dalla loro tenera età è di fondamentale importanza per il loro successo in questa vita e nel mondo a venire. Infatti, il far loro conoscere Dio, l’istruirli ad amarlo e a vivere secondo i Suoi comandamenti li predispone a ricevere e a vivere in età matura la «santa chiamata» di Dio.
Rispondere positivamente alla «chiamata da Dio» significa decidere e scegliere di obbedire a Dio prima che agli uomini  e di porre la nostra totale fiducia in Lui. Deuteronomio 6:5-6 insegna: «Tu amerai dunque l’Eterno, il tuo DIO, con tutto i tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta a tua forza. E queste parole che oggi ti comando rimarranno sempre nel tuo cuore».
Un buon genitore deve essere in grado di indirizzare il cuore e la mente dei propri figli verso Dio. Il primo passo è quello di insegnare loro che Dio li ama. Come scritto in Giovanni 4:19: «Noi Lo amiamo perché Egli ci ha amato per primo». Questo è il principio fondamentale di ogni vera e durevole civiltà, da trasmettere ai figli e ai posteri; ho avuto modo di vederlo con i miei occhi un giorno indimenticabile di qualche anno fa. Un breve scambio di tenerezze fra una madre e il suo figlioletto si trasformò in un’occasione giocosa per ricordare l’amore infinito di Dio:
Mamma: «Ti voglio bene…»
«Anch’io ti voglio bene», gli rispose la madre.
«Si», rispose il piccolo, «ma io te ne voglio di più…»
«E io di più ancora!», replicò sua madre. «Ma io ti voglio bene all’infinito!», disse il piccolo.
E la mamma: «Mmm, è difficile superare questo, ma sai una cosa? Dio ti vuole ancora più bene di così e ti voleva bene già prima che tu nascessi!».
Quel bambino ora è cresciuto e frequenta le scuole elementari, riconosce la sconfitta ogni volta che fa questo gioco perché sa che è impossibile superare l’amore di Dio.

Storie, canzoni e altro

In età prescolare, un bambino è in grado di elaborare correttamente ogni genere di informazione che spiega chi è effettivamente questo Dio amorevole. E’ quindi compito dei genitori presentare e sviluppare poco a poco queste informazioni in modo divertente e corretto, come fece Giorgio con sua figlia Laura.
Raccontare una storia a un bambino molto piccolo o ascoltare insieme a lui una canzone che parli di Dio potrebbe richiedere solo qualche secondo, mentre con un bambino più grande diventa un’esperienza più stimolante. Esistono DVD con racconti biblici per ogni età, ma è importante accertarsi che non contengano delle disinformazioni o delle figure che instradano il piccolo ad accettare l’idolatria.  E’ più facile avvalersi del supporto di libri naturalmente, ma anche in questo caso è bene assicurarsi del contenuto.
Qualche anno fa acquistammo diversi libri di racconti biblici per bambini, erano divertenti e precisi, ad eccezione di un paio di frasi. Con un po’ di correttore bianco e grazie alle doti rimiche di mio marito riuscimmo a cancellare le imprecisioni e a riscrivere i versi secondo la Parola di Dio.
Questi libri ci hanno dato ore indimenticabili di lettura e rilettura insieme ai nostri figli, ormai grandi, ma che ancora oggi ricordano a memoria alcuni passaggi!
Se hai intenzione di acquistare uno di questi libri o CD, assicurati di prenderne visione prima presso la biblioteca di zona, dove potrai comodamente ascoltare i CD con il supporto di cuffie o leggere qualche passaggio indisturbato, oppure prendili in prestito e consultali comodamente a casa tua, potrai riconsegnarli in qualsiasi momento senza aver speso nulla.
Con o senza supporti, tieni sempre bene a mente le parole di Deuteronomio per creare momenti di insegnamento durante la giornata.
La mattina può iniziare con un po’ di coccole e una breve preghiera di ringraziamento al Signore per il dono di un’altra bella giornata o per la pioggia che dà agli uccellini acqua fresca per lavarsi! Una mamma può scegliere di parlare di Dio durante una passeggiata di fine settimana facendo al proprio figlio domande del tipo: «Lo sai come fanno le formiche a sapere in che modo costruire un formicaio?»
I bambini più vivaci possono essere invitati a ballare e cantare in soggiorno sulla base di canti che parlano di Dio. Un bimbo piccolo può recitare la preghiera di ringraziamento per il pranzo o rispondere “Amen” alla fine della preghiera offerta dalla mamma. Può abbandonarsi al sonnellino pomeridiano cullato dalle note di un inno di lode al Signore. E quando si sveglia e arriva in soggiorno e ti trova seduto nell’unico momento di pace e solitudine della giornata a leggere la Parola di Dio, il tuo esempio gli resterà impresso nella mente e nel cuore per tutta la vita.
La cena serale preceduta da una preghiera di ringraziamento, la lettura di un racconto insieme al papà prima di andare a letto o i momenti di coccole e amore che condividi quotidianamente con tuo figlio al termine della giornata sono un’occasione per rassicurarlo del fatto che gli insegnamenti di Dio sono una cosa molto bella. In questo modo, tuo figlio assorbirà valori e atteggiamenti positivi direttamente da entrambi i suoi genitori.
La prossima volta che prendete in braccio il vostro bambino, gli fate il solletico, lo abbracciate o lo baciate, ricordate di quanto Dio lo ama. Quando lo prendete fra le vostre braccia, ricordate che anche Gesù fece la stessa cosa (Luca 18:16). E proprio come allora, anche oggi Egli ci dice: «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché di tali è il regno di Dio».

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