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Dieci cose da sapere su Dio

Un famoso giudice britannico, noto per la sua incrollabile fede in Dio, quando si trovava di fronte persone che affermavano di non credere in Dio, chiedeva sempre loro di descrivere questo dio in cui non credevano. Dopo aver ascoltato le loro argomentazioni, rispondeva che nemmeno lui credeva nel dio che questi avevano descritto.

Oggi sono davvero in pochi a conoscere e comprendere Dio fino in fondo. Come disse Gesù, «molti lo cercano ma pochi lo trovano».
La ragione principale del fallimento di tale ricerca è che le persone, nella stragrande maggioranza dei casi, si costruiscono la propria concezione di Dio basandosi sulle parole di altre persone, invece che sulla Parola ispirata da Dio, la Bibbia. Questo spiega il perché la loro personale visione di Dio non corrisponde quasi mai a quella rivelata nella Bibbia.
Un’altra ragione è che spesso sono i maestri religiosi stessi a non possedere “la chiave” che apre le porte alla conoscenza di Dio, ovvero il dono dello Spirito Santo di Dio, che viene donato a coloro i quali saranno chiamati da Dio e si mostreranno umili al Suo cospetto (Isaia 66:1-2, Giovanni 14:14-17). Lo «Spirito di verità» viene donato soltanto «a coloro che gli ubbidiscono» (Atti 5:32), basilare requisito biblico ormai ignorato perfino da molti teologi.
L’apostolo Paolo ci spiega cosa bisogna fare per superare i limiti umani che ci impediscono di comprendere tutto questo: «Ma come sta scritto: ‘Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d’uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano’. Dio però le ha rivelate [ai veri fedeli di Gesù Cristo] per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio» (1 Corinzi 2:9-10).
Senza lo Spirito Santo di Dio, gli esseri umani da soli non sono in grado di raggiungere la piena conoscenza di Dio. «Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente» (vers. 14).
A questo punto viene naturale chiedersi quali sono i passi necessari per arrivare a riconoscere e comprendere Dio. Innanzitutto dobbiamo approfondire la nostra conoscenza delle meraviglie della creazione e del nostro universo. «I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l’opera delle sue mani», scrisse il Re Davide (Salmi 19:1).
Altro strumento fondamentale per trovare e conoscere la mente di Dio è la Bibbia. Come è scritto tra le sue pagine, «tutta la Scrittura è divinamente ispirata» (2 Timoteo 3:16).
Diamo uno sguardo alle 10 qualità principali di Dio, rivelateci dalla Sua Stessa Parola (senza dimenticare, ovviamente, che ce ne sono molte altre).

1. Dio è il nostro Creatore

Dio è il Creatore Supremo di tutto ciò che esiste. Ma nel corso dell’ultimo secolo e mezzo, la teoria dell’evoluzione si è eretta come un’imponente barriera tra l’uomo e la fede nel Dio Creatore. Questa filosofia, originariamente fondata sull’ateismo, domina ormai incontrastata il pensiero della maggior parte degli intellettuali e filosofi del mondo, tanto è vero che buona parte della moderna istruzione superiore si basa sulla credenza irrazionale della creazione come frutto di una serie di eventi fortuiti e casuali.
«Dio… ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo» (Efesini 3:9). Questo è quanto ci dice in proposito l’apostolo Paolo, che ha condiviso questa entusiasmante verità con la chiesa di Colossi: «Poiché in Lui [Gesù Cristo] sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui» (Colossesi 1:16).Cristo è il Creatore, e il libro degli Ebrei ce ne dà un’ulteriore conferma: «Dio … in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di Suo Figlio, che Egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l’universo» (Ebrei 1:1-2).
La meravigliosa descrizione della creazione riportata in Genesi 1 è confermata e arricchita dai versetti che aprono il Vangelo di Giovanni: «Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta» (Giovanni 1:1-3). Il versetto 14 ci dice che «la Parola» attraverso la quale Dio ha creato tutte le cose è Gesù Cristo.

2. Dio è il legislatore supremo

L’apostolo Giacomo, fratello del Signore, ci ricorda che «ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento» (Giacomo 1:17). Uno dei più grandi doni che Dio ha fatto all’umanità è la Sua legge spirituale. Giacomo vi si riferisce in seguito come alla «legge perfetta della libertà» (vers. 25), chiamandola anche «la legge regale» (Giacomo 2:8).
Un eminente professore di giurisprudenza britannico ha scritto: «La legge è ovunque, in ogni singola cellula vivente, e influenza praticamente tutto ciò che ci accade in vita e persino dopo. La legge regola l’aria che respiriamo, il cibo e le bevande che ingeriamo; determina il nostro cammino, la nostra sessualità, le relazioni familiari e i beni che possediamo» (Gary Slapper, How the Law Works, 2007, pag. 1).
Perché, allora, ci sono così tanti credenti che pensano ancora che la legge di Dio sia una schiavitù? La risposta è che costoro hanno completamente travisato la Parola di Dio. L’universo nella sua totalità è regolato da precise leggi fisiche, al punto che, ad esempio, è possibile stabilire con esattezza il momento preciso in cui la cometa di Halley tornerà a solcare i nostri cieli. Il mondo moderno soffre quando le forze dell’anarchia prendono il sopravvento. Senza legge, la civiltà umana non durerebbe molto a lungo.
Il profeta Isaia ci dice che «il SIGNORE è il nostro legislatore» (Isaia 33:22), e Giacomo che «uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere» (Giacomo 4:12).
Gesù Cristo ha raggruppato i Dieci Comandamenti in due grandi categorie: l’amore per Dio, «il primo e grande comandamento», e l’amore per il prossimo (Matteo 22:36-39). I Dieci Comandamenti costituiscono una legge d’amore. «Perché questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi» (1 Giovanni 5:3).

3. Dio è amore

Il termine amore è probabilmente quello che più di tutti viene usato impropriamente. Di certo il desiderio carnale nei confronti di un’altra persona non può essere considerato vero amore. La televisione e i film del giorno d’oggi sono soliti proporre una visione dell’amore che spesso coincide con la passione e il desiderio fisico, e molti finiscono per imboccare la strada del peccato fuorviati dal bombardamento mediatico che inneggia all’erotismo illecito (è raro di questi tempi vedere storie di relazioni sane che sfociano nel vero amore).
In origine, il Nuovo Testamento era scritto in greco, che ha il grande vantaggio di avere termini diversi per descrivere i diversi tipi di amore. Tra questi, agape è sicuramente quello che meglio descrive l’amore di Dio, poiché esprime un sentimento sincero e altruistico nei confronti degli altri.
L’apostolo Giovanni spiega: «Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1 Giovanni 4:7-8). Il nostro Creatore esorta costantemente gli uomini ad amare sia Dio che il proprio prossimo.
L’agape è la più alta e importante espressione d’amore dello Spirito Santo di Dio (Galati 5:22), è il primo tra i doni di Dio a cui ogni cristiano dovrebbe anelare.
L’apostolo Paolo ci spiega come una persona spiritualmente elevata dovrebbe vivere e manifestare questo amore speciale: «L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non verrà mai meno» (1 Corinzi 13:4-8).

4. Dio trabocca di giustizia e misericordia

Qual è la più grande manifestazione dell’agape che il Padre nutre nei confronti degli esseri umani, imprigionati nei loro stessi peccati? La risposta è contenuta nella Bibbia: «Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Giovanni 3:16).
L’amore di Dio si manifesta attraverso la giustizia e la misericordia, poiché Dio Stesso è giustizia e misericordia infinita. La giustizia divina imponeva che noi uomini dovessimo scontare una pena per i peccati che avevamo commesso, ovvero per aver trasgredito alla legge di Dio (vedere 1 Giovanni 3:4). Ma per mezzo della misericordia divina, è stato Gesù Cristo a pagare la pena sacrificandosi al posto nostro. Dal momento che «il salario del peccato è la morte» (Romani 6:23), Cristo, uomo senza peccato, ha affrontato una morte cruenta per salvarci e fare in modo che Dio, oltre ad esercitare la Sua giustizia, potesse anche mostrare la Sua infinita misericordia, perdonando i nostri peccati e offrendoci in dono la vita eterna.
La questione del «peccato» è trattato con estrema serietà nella Bibbia, poiché è il simbolo della mancanza di fede e della ribellione contro Dio. Nella mente del Padre Eterno non c’è alcun posto per una “grazia a buon mercato”, quella senza ravvedimento, in quanto è assolutamente contraria alla natura divina. Tutti noi abbiamo infranto la Sua legge spirituale, e il pentimento sincero è il primo passo da compiere per imboccare la strada che ci riporterà da Lui.
La riconciliazione con Dio Padre, tuttavia, è costata il prezzo più alto: il sangue di Suo Figlio Gesù Cristo. Per usare le parole dell’apostolo Pietro, «non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia» (1 Pietro 1:18-19).
Quando Gesù tornerà a regnare sulla terra, porterà ordine in tutto il mondo «mediante il diritto e la giustizia» (Isaia 9:7), e «giudicherà i poveri con giustizia, farà ragione con equità agli umili del paese» (Isaia 11:4).
Non dobbiamo ignorare la giustizia Dio e il Suo giudizio mosso da grande misericordia. Giacomo ci dice che «la misericordia trionfa sul giudizio» (Giacomo 2:13), e Paolo scrive: «Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione» (2 Corinzi 1:3).

5. Dio è Eterno

Prima dell’agonia che precedette la Sua morte, Gesù Cristo pregò così: «Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse» (Giovanni 17:5). Nella lettera a Tito, l’apostolo Paolo scrisse riguardo alla «speranza della vita eterna promessa prima di tutti i secoli da Dio, che non può mentire» (Tito 1:2). Dio è preesistente a tutto!
Ricordate che «Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno» (Ebrei 13:8), come Egli Stesso si proclama: «Io sono l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine … colui che è, che era e che viene» (Apocalisse 1:8). «L’alfa e l’omega» è un’espressione idiomatica greca che indica «l’eterna esistenza e creatività di Dio.
In Ebrei 7:3 Paolo parla di Colui che è «senza principio di giorni né fin di vita», il sommo sacerdote Melchisedec (v. 1), che in seguito divenne Gesù Cristo (Giovanni 1:14). Ma prima di diventare carne, la Sua esitenza in Dio «risale ai tempi antichi, ai giorni eterni» (Michea 5:1-2).
Il profeta Isaia condivide con noi questa grandiosa verità su Dio: «Poiché così parla Colui ch’è l’Alto, l’eccelso, che abita l’eternità, e che ha per nome ‘il Santo’…» (Isaia 57:15). Dio Padre e la Parola [il Verbo] sono esseri divini con corpi composti dello stesso unico spirito, esistenti nell’eternità. Sono eterni! (Giovanni 4:24).

6. Dio è Padre di famiglie

L’apostolo Paolo scrive: «Io piego le ginocchia dinanzi al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome» (Efesini 3:14-15).
Dio non è una Trinità chiusa in sé, ma una famiglia divina in espansione. Il termine «Trinità» nemmeno esiste nel Nuovo Testamento. Il concetto della divinità formata da tre entità equivalenti fu sviluppato e diffuso secoli dopo Gesù Cristo. Fu secoli dopo la stesura dell’Antico e del Nuovo Testamento che alcuni teologi elaborarono questa dottrina per la prima volta, e nel corso dei secoli, altri dopo di loro hanno contribuito con l’aggiunta quà e là di ulteriori elementi.
Purtroppo, la dottrina della Trinità ha rappresentato un ostacolo non indifferente alla comprensione della verità biblica che descrive Dio come un unico Spirito, eternamente condiviso dal Padre Eterno e dal Suo Figliolo, Gesù Cristo, il cui obiettivo è sempre stato quello di «condurre molti figliuoli alla gloria» (Ebrei 2:10).
Gesù Cristo è il «primogenito dai morti» (Colossesi 1:18) e il «primogenito fra molti fratelli» (Romani 8:29). Questi versetti significano che, in futuro, molti altri si trasformeranno in esseri divini di spirito, proprio come sono oggi il Padre e Cristo, e si uniranno alla loro famiglia in occasione della prima resurrezione, quando i giusti saranno premiati con il dono della vita eterna (Corinzi 15:49-54; 1 Giovanni 3:1-2; Apocalisse 20:6).
Chi si è convertito sinceramente e ha ricevuto lo Spirito Santo di Dio può considerarsi già parte della famiglia divina (Efesini 3:14-15), e non dovrà fare altro che attendere il secondo avvento, in cui Gesù «trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria» (Filippesi 3:21). «’Vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole’, dice il Signore onnipotente» (2 Corinzi 6:18).
Anche questo importantissimo passo si riferisce solo alle primizie della salvezza di Dio, mentre tutti gli altri verranno chiamati a far parte della Sua famiglia alla fine dei tempi.

7. Dio è il grande guaritore

Nonostante le numerose conquiste e gli enormi progressi in ambito medico, l’uomo combatte ancora quotidianamente contro diabete, cancro, malattie cardiache, AIDS, svariate dipendenze altamente distruttive e disturbi cronici che sembrano non avere soluzione. In alcuni casi i farmaci possono agevolare il processo di guarigione, causando però talvolta effetti collaterali molto seri. Noi umani abbiamo un disperato bisogno del potere di guarigione di Dio.
Il nostro Creatore ha fatto sì che dottori e ricercatori riuscissero, nel tempo, ad addentrarsi tanto a fondo nello studio del corpo umano da arrivare a capirne il funzionamento. Gesù Cristo non ha mai attaccato i medici del Suo tempo, piuttosto il contrario. In un’occasione pronunciò infatti queste parole: «Non i sani hanno bisogno del medico, ma i malati» (Matteo 9:12). Luca, compagno di viaggio dell’apostolo Paolo e che aveva scritto buona parte del Nuovo Testamento, veniva chiamato «il medico diletto» (Colossesi 4:14).
Purtroppo, ancora oggi moltissimi cristiani ignorano il fatto che la Bibbia descrive Dio come il nostro supremo guaritore. «Io sono l’Eterno che ti guarisco», dice il Signore (Esodo 15:26). Ma il Suo miracoloso potere guaritore non è visto di buon occhio nella nostra società laica. La stessa cosa accadeva già duemila anni fa, come apprendiamo da un passaggio della Bibbia in cui si racconta che Gesù, giunto in una zona della Terra Santa, «non poté far quivi alcun’opera potente, salvo che, imposte le mani ad alcuni pochi infermi, li guarì. E si meravigliava della loro incredulità» (Marco 6:5-6).
Malgrado episodi di questo tipo, Gesù guarì molte persone durante il Suo ministero terreno. «Gesù andava attorno per tutte le città e per i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l’evangelo del Regno, e sanando ogni malattia ed ogni infermità» (Matteo 9:35). Nonostante ciò, oggi sono ancora in molti a guardare con sospetto alla guarigione divina, e persino molti credenti sono convinti che il tempo dei miracoli sia ormai solo un lontano ricordo.
Sfatiamo questa erronea credenza comune. Rinnegare l’esistenza delle guarigioni, a causa del pregiudizio teologico e del laicismo scientifico, sconfina nell’assurdo. Dato che crediamo che Dio è il Creatore sovrano dell’universo, dobbiamo anche credere che sia in grado di intervenire nel mondo che Egli Stesso ha creato.
Molti non sanno nemmeno quel che la Bibbia dice riguardo alla malattia: «C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore» (Giacomo 5:14). A questo punto «la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà» (v. 15). Ma affinché questo accada dobbiamo affidarci totalmente a Dio e lasciare che la Sua volontà si compia, come indica il versetto 16. Gesù disse: «Vi sia fatto secondo la vostra fede» (Matteo 9:29).

8. Dio è il pianificatore supremo

Tutti gli esseri umani sono ugualmente importanti agli occhi di Dio. Il primo uomo e la prima donna hanno rappresentato il fulcro della Sua creazione fisica, da Lui creati a Sua immagine e somiglianza (Genesi 1:26-27), e noi siamo la Sua progenie.
Gesù Cristo ha detto: «E io, quando sarò innalzato dalla terra [riferendosi alla Sua crocifissione che sarebbe avvenuta di lì a poco], attirerò tutti a me» (Giovanni 12:32). Il piano divino di salvezza dell’umanità vedeva il suo culmine nel sacrificio del Figlio, compiuto per il perdono dei nostri peccati, ma non si esaurisce certo lì.
Paolo disse ai cristiani di Efeso: «Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra» (Efesini 1:9-10).
Nell’era presente regna la confusione. «Poiché sappiamo che fino ad ora tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio» (Romani 8:22). Ma non sarà sempre così. Leggete il versetto successivo: «Non solo [la creazione è in travaglio], ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, anche noi stessi gemiamo in noi medesimi, aspettando l’adozione [o l’acquisizione di pieni diritti di figli], la redenzione del nostro corpo [al tempo della resurrezione]» (v. 23).
Poco prima, Paolo aveva scritto che «la creazione con brama intensa aspetta la manifestazione dei figliuoli di Dio» (v. 19). Dio sistemerà tutto con l’aiuto dei Suoi santi risorti, ed è per questo che le primizie della Sua famiglia vengono chiamate alla salvezza ora, durante l’era umana, mentre a tutti gli altri la stessa opportunità verrà offerta alla fine del settimo millennio.
Dio porterà a compimento il Suo grande piano un passo alla volta, seguendo l’ordine da Lui rivelato nella Bibbia. Il nostro Creatore ha svelato tutti e sette i punti del Suo grandioso piano attraverso le feste bibliche annuali. (Richiedi l’articolo esplicativo sulle feste bibliche e le date in cui celebrarle.)

9. Dio svela il futuro

Nessun veggente o profeta sarebbe mai riuscito a predire in modo tanto accurato tutti gli eventi e i personaggi descritti nella Bibbia, come l’ascesa e la caduta delle nazioni e dei vari governanti. Dio ci esorta: «Ricordate il passato, le cose antiche [che Egli ha già compiuto]: perché io son Dio, e non ve n’è alcun altro; son Dio, e niuno è simile a me; che annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predìco le cose non ancora avvenute» (Isaia 46:9-10).
Il nostro Creatore «chiama le cose che non sono [non ancora esistite] come se fossero [già esistite]» (Romani 4:17). Egli ha il potere della premonizione, la potenza e la saggezza di far accadere le cose secondo il Suo grande piano. «Sì, io l’ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò» (Isaia 46:11).
Dio non predice solo un mondo futuro fatto di prosperità, pace e abbondanza, ma anche un periodo di orribili catastrofi che l’uomo causerà con le sue stesse mani prima di quel mondo meraviglioso.
Nonostante la tecnologia moderna sia in costante evoluzione, capace di regalarci ogni giorno nuove, sbalorditive apparecchiature, che ci permettono di risparmiare tempo e fatica, la stessa tecnologia ha prodotto anche una vasta gamma di mezzi di distruzione di massa che minacciano la sopravvivenza del genere umano.
Nel frattempo dilagano sempre di più criminalità e violenza, piaghe e malattie, carestie e fame, povertà e infelicità, proprio come Dio aveva profetizzato molto tempo fa. Ma Dio è altresì amore e misericordia, giustizia e compassione, e interverrà per salvare l’umanità da se stessa (Matteo 24:21-22).
Se l’Iddio Creatore non esistesse, il nostro destino sarebbe tragicamente segnato e l’umanità intera condannata a sparire per sempre. Ma Dio esiste e interverrà, poiché è consapevole e profondamente preoccupato della miserabile condizione in cui l’uomo si è messo. L’umanità è imprigionata nella trappola della ribellione contro il nostro Creatore, e non c’è speranza alcuna che se ne tiri fuori da sola.
Ecco perché Dio Padre rimanderà Suo Figlio Gesù Cristo sulla terra per salvarci da noi stessi (Apocalisse 11:15). Cristo, insieme ai fedeli chiamati alla salvezza in quest’èra, governerà per un periodo di mille anni, durante i quali l’umanità intera godrà di una condizione di benessere mai conosciuta prima (Apocalisse 20:4-6) e miliardi di persone si pentiranno attraverso la parola di Dio che da Gerusalemme si diffonderà in tutte le nazioni (Isaia 2:1-4). Per avere un quadro più chiaro del disegno di Dio e degli eventi profetizzati per il nostro futuro, richiedi [o scarica dal nostro sito web] il nostro articolo gratuito Stiamo vivendo nel tempo della fine?

10. Dio si prende cura di te

Premura e compassione sono qualità divine che spesso la gente ignora riguardo al nostro Creatore. Ma re Davide invece scrisse: «Ma tu, o Signore, sei un Dio pietoso e misericordioso, lento all’ira e grande in benignità e in verità … tu, o Eterno, m’avrai soccorso e consolato» (Salmi 86:15-17).
Nei Vangeli leggiamo che «Gesù, smontato dalla barca, vide una gran moltitudine; n’ebbe compassione, e ne guarì gl’infermi» (Matteo 14:14). Giacomo, uno dei fratelli di Gesù, scrisse che «il Signore è pieno di compassione e misericordioso» (Giacomo 5:11).
La condizione in cui versa il mondo ultimamente preoccupa seriamente molti di noi, ma l’apostolo Pietro ci esorta a non temere, ad essere umili e a mostrare vera fede in Dio, «gettando su Lui ogni vostra sollecitudine, perch’Egli ha cura di voi» (1 Pietro 5:6-7). Dio è il guaritore supremo!
Re Davide descrisse meravigliosamente l’interesse e la premura che il Creatore mostra nei nostri confronti: «Benedici, anima mia, l’Eterno, e non dimenticare alcuno dei suoi benefici. Egli è quel che ti perdona tutte le tue iniquità, che sana tutte le tue infermità, che redime la tua vita dalla fossa, che ti corona di benignità e di compassioni» (Salmi 103:2-4).

Riassumendo

Un passaggio del libro degli Efesini riassume perfettamente ciò che Dio vuole che il Suo popolo sappia e capisca di Lui. L’apostolo Paolo scrisse ai primi Cristiani in Efeso la ragione per cui erano sempre nelle sue preghiere a Dio: «…Affinché l’Iddio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per la piena conoscenza di lui, ed illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza Egli v’abbia chiamati, qual sia la ricchezza della gloria della sua eredità nei santi, e qual sia verso noi che crediamo, l’immensità della sua potenza» (Efesini 1:17-19).
La nostra preghiera, allo stesso modo, è affinché anche tu caro, abbonato alle nostre pubblicazioni, possa essere motivato a cercare di conoscere e comprendere il tuo Creatore e Padre celeste. Che tu possa recepire ciò che Dio rivela e che tu riesca a percepire il Suo potere operante attivamente nella tua vita.
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