Una volta abitavo vicino ad un ragazzino che andava matto per le partite di cricket e giocava spesso nella squadra del nostro paesino. Un giorno gli chiesi che cosa aveva pensato di fare dopo la scuola. «Sarò un giocatore di cricket nella nazionale», mi disse senza esitazione.  Non potei fare a meno di sorridere, perché non c’era uno dei ragazzi della sua età in Inghilterra che non volesse giocare a cricket nella nazionale!

Qualche anno più tardi fu per me una grandissima sorpresa sentire suo padre dirci che Neil era proprio diventato un giocatore di cricket dell’Inghilterra e che in quel preciso momento era ad un tour mondiale. Neil Fairbrother riuscì ad avere un posto anche nel Libro dei primati (Guinness Book).  Nel maggio del 1990, stabilì il record inglese più alto del secolo!
Un ingrediente segreto del successo di Neil Fairbrother era quello di fare ciò che gli piaceva di più.  Ma, secondo la testimonianza di Oprah Winfre, ciò non basta.  Avendo da bambina lottato contro la possibilità di subire terribili abusi sessuali e divenuta una delle donne più ricche e più famose d’America, in un’intervista ha detto: «Se lo fai per il denaro, lascia perdere. Io sono dove sono perché lo scopo della mia vita non è mai stato il denaro. Se vuoi raggiungere le mete che ti sei prefissato, cerca di farlo in modo onesto, nel modo giusto».
La vita di un noto personaggio biblico dà ragione ad Oprah Winfre. Una vita che invece d’essere coronata di enorme successo, finì in tragedia; tanto più tragicamente per il fatto ch’egli era uno dei pochi conoscitori dell’ingrediente principale che garantisce il vero successo, ma trascurò di applicarlo.
All’inizio quest’uomo aveva tutto. Era il re di una nazione ricchissima e quindi uno degli uomini più ricchi del suo tempo. Egli soddisfò il suo desiderio di costruire giardini incantevoli, parchi, boschi, ed anche favolosi palazzi che arredò con opere d’arte di tutto il mondo, provenienti anche da collezioni delle famiglie reali di altre nazioni.
Sfruttando le sue eccellenti doti organizzative, pianificò uno spettacolare programma di sviluppo della sua città.  I suoi giudizi divennero leggendari perché non solo comprendeva la condizione umana ma conosceva anche ogni segreto del mondo che lo circondava, delle piante e degli animali. La sua saggezza e conoscenza divennero famosa in tutto il mondo ed i regnanti delle altre nazioni venivano ad interrogarlo.
Ma come si sentiva quando faceva della sua vita? Traeva soddisfazione dalla fama che i suoi magnifici progetti e la sua grande reputazione gli avevano portato?  «Guardai tutto ciò che le mie mani avevano creato ed il lavoro nel quale mi ero duramente impegnato; ed ecco, tutto è vanità è un correre dietro al vento».  Furono queste l’esperienza e le conclusioni di re Salomone, come egli stesso scrisse nel libro Ecclesiaste (o Qoèlet).
Nonostante le sue ricchezze, egli non trovò mai il vero successo, nulla che lo potesse appagare veramente, perché cercò la felicità e il successo come fa la maggior parte della gente, invano!  Re Salomone alla fine visse sempre più nella futilità e nella disperazione, perché trascurò un principio vitale che porta il successo vero e durevole. Questo principio richiede che l’uomo mantenga uno stretto e continuo rapporto con Dio Creatore, apra il proprio cuore e lo riconosca in ogni tempo in tutte le sue buone riuscite (Proverbi 3:5-6).  Se osservato diligentemente, questo principio conduce veramente al successo, per non dire alla vita eterna, che è molto di più.
Per ottenere e godere abbondantemente di ciò che desideriamo per la nostra vita, dovremmo iniziare a metterci in contatto con Colui che dà ogni cosa buona.  Solo allora avremo le migliori predisposizioni per il successo di qualsiasi nostro progetto.  Naturalmente dovremo impegnarci e sforzarci, ma avremo la sicurezza di una vita guidata da Dio nel nostro viaggio verso le nostre mete. E’ uno stile di vita che possiamo iniziare a vivere fin da oggi.
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