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Sei capace di spezzare il ciclo della disfunzione generazionale?

Nel 1974, il cantautore americano Harry Chapin scrisse una canzone intitolata “Cat’s in the Cradle”. La canzone parla di un padre in carriera, troppo impegnato a lavorare per trascorrere del tempo con il figlio.

Il ragazzo cresce e diventa un uomo adulto, molto simile al padre, assorto nella professione e nel raggiungimento di obiettivi personali a discapito dei rapporti familiari. Una volta anziano il padre ha finalmente tempo per guardarsi indietro, desidera fortemente conoscere il figlio e instaurare un rapporto con lui.
Ma  il figlio è ora troppo assorbito dalle stesse priorità materialistiche che avevano a sua volta impegnato il padre in passato, così capisce che con lui non potrà mai avere quel legame profondo. La canzone termina con queste tristi parole: «E quando riattaccai il telefono, mi accorsi che era diventato proprio come me ; mio figlio era uguale a me». Questa canzone ricorda il potere ascendente che una generazione ha sull’altra. Le caratteristiche familiari si tramandano spesso da genitori a figli e questo ciclo si ripete da millenni.

L’influenza della famiglia

Alcune caratteristiche della famiglia possono essere positive e benefiche, come la capacità di educare, dare importanza al lavoro o alla formazione scolastica. Tuttavia, anche gli atteggiamenti negativi e distruttivi vengono tramandati di famiglia in famiglia.
Quando Dio ci chiama e apre le nostre menti per seguire la Sua via, probabilmente non siamo totalmente consapevoli di come il nostro nuovo rapporto con Lui cambierà non solo noi stessi come individui, ma anche i nostri discendenti, influenzando le generazioni future.
Prima della chiamata di Dio l’uomo vive egoisticamente e non si rende conto che i suoi comportamenti generano, nel bene o nel male, un ascendente e delle conseguenze sui suoi discendenti. Le Scritture ci ricordano spesso che è importante pensare alle generazioni future.
Prendiamo ad esempio l’insegnamento di Dio nei Dieci Comandamenti: «…Io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che [soffre nel vedere i padri far cadere la loro iniquità sui propri figli] fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti» (Esodo 20:5-6).
La maggior parte delle versioni bibliche concordate traducono erroneamente in «Dio punisce l’iniquità del padri sui figli…», come se Dio fosse un Padre ingiusto che castiga figli, nipoti e pronipoti per i peccati commessi dalle generazioni precedenti. L’interpretazione corretta di questa Scrittura invece è che i comportamenti familiari negativi e le loro conseguenze vengono tramandati dai genitori ai figli e di generazione in generazione. Le maledizioni sono il risultato della disobbedienza alla legge di Dio e molti modi di pensare e comportamenti peccaminosi sono passati in eredità alla generazione successiva dall’esempio negativo della generazione precedente.

Abitudini trasmesse geneticamente o dall’ambiente 

Ogni famiglia ha un proprio retaggio culturale, con pregi e difetti. E’ possibile che alcuni di questi facciano parte del patrimonio genetico. Per esempio, alcune famiglie hanno ottenuto risultati eccellenti in ambito musicale o nelle discipline sportive, doti tramandate dai genitori ai figli, ai nipoti e pronipoti.
Anche se sono necessarie virtù straordinarie per diventare un musicista o un atleta eccellente, una certa forma di talento naturale è ereditato alla nascita. La scienza moderna ha scoperto inoltre che la genetica può predisporre un individuo a malattie specifiche.
Altri pregi o difetti di una famiglia sono il risultato dell’ambiente in cui è cresciuta o delle scelte fatte nel corso degli anni e in questo senso si intendono valori, priorità nonché la capacità di prendere decisioni. Quando scelte sbagliate e un ambiente familiare negativo si radicano profondamente nella cultura di una famiglia, è possibile che i singoli individui diventino autodistruttivi e inizino a tramandare involontariamente questi aspetti.
Alcuni di noi provengono da famiglie con alle spalle situazioni di disfattismo, divorzi, pessimismo, odio, egoismo, avidità, dipendenza da droghe o alcol e indolenza. Se questa catena non viene spezzata, i figli assorbono ed ereditano il passato. Un comportamento squilibrato diventa un modello o un esempio per la generazione successiva e il ciclo può ripetersi all’infinito. Spesso questa condizione si protrae nel tempo fino a quando qualcuno si rende finalmente conto di poter spezzare la catena e fare la differenza. Sviluppando un rapporto di fiducia con Dio non solo ci sentiamo più ricchi e appagati, ma permettiamo ad altri, inclusi i nostri successori, di trarne beneficio.

L’esempio di Abramo

Un discreto numero di versetti biblici spiega perché è importante pensare alle generazioni a venire. Forse l’esempio più evidente è quello del patriarca Abramo.
Abramo era un fedele «amico di Dio» (Giacomo 2:23). Rifiutò la cultura pagana dei suoi antenati e scelse di vivere una vita nuova e positiva. Su richiesta di Dio, Abramo abbandonò quell’ambiente e molti suoi parenti per seguire la via che Dio aveva definito per lui. Facendo ciò, divenne noto come «il padre dei fedeli».
Grazie alla volontà di Abramo di allontanarsi dalle abitudini e pratiche immorali dei suoi antenati, Dio fece promesse specifiche per il futuro dei suoi discendenti, dicendogli: «Renderò la tua discendenza come la polvere della terra; per cui, se qualcuno può contare la polvere della terra, si potrà contare anche la tua discendenza» (Genesi 13:16). Alcuni discendenti di Abramo crearono le basi di quelle che oggi sono conosciute come le nazioni occidentali.
Dio disse ad Abramo, «E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra» (Genesi 12:3).
Circa duemila anni dopo, Gesù Cristo, discendente diretto di Abramo, venne al mondo per riscattare il genere umano dal peccato e offrire la vita eterna a tutti quelli che si ravvedono. Pensate. Abramo ha reso possibile la salvezza del mondo,  grazie al suo desiderio di rompere gli schemi delle generazioni passate e iniziare una nuova vita secondo la volontà di Dio.

Davide, un uomo di Dio

Un altro esempio di quanto sia importante avere un rapporto personale con Dio si può vedere nell’espressione d’amore che Dio provò nei confronti di Re Davide. «Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, il quale eseguirà tutti i miei voleri». Pensate. «Dalla discendenza di [Davide], secondo la promessa, Dio ha suscitato a Israele un salvatore nella persona di Gesù.” (Atti 13:22-23).
Gesù Cristo era un discendente di Re Davide; entrambi erano discendenti fisici di Abramo.
Questo rapporto personale con Dio ha forse beneficiato tutti i pronipoti di Davide e le generazioni successive?  Niente affatto, specialmente quando uno o più di uno dei suoi discendenti si corruppero. Prima o dopo, però, Dio viene in soccorso dei discendenti di quei capostipiti che Gli sono stati fedeli.

Come beneficiare i nostri discendenti

Andiamo un pò avanti nella storia, fino a circa 50 anni dopo la morte di Davide, un periodo significativo per la sopravvivenza della nazione di Giuda.
«Abiam», pronipote di re Davide, era un uomo di poca fede. Le Scritture dicono che «Egli continuò a camminare in tutti i peccati di suo padre che questi aveva fatto prima di lui» (1 Re 15:1-3).
Di primo acchito, potremmo pensare che Dio punì il figlio di Abiam; invece, «…per amore di Davide, l’Eterno, il suo DIO, gli lasciò una lampada in Gerusalemme, innalzando suo figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme» (v. 4).
Pensate. Grazie alla fedeltà del bisnonno Davide, il figlio del corrotto Abiam trovò misericordia agli occhi di Dio, il quale spiegò: «Non faccio questo per te, Abiam, ma in ricordo del rapporto avuto con il tuo bisnonno Davide, avrò misericordia di te».
Il rapporto instauratosi tra Dio e Davide ha forse beneficiato altri discendenti di quest’ultimo? Molte generazioni che succedettero re Ezechia scomparvero insieme alle proprie nazioni minacciate dai potenti eserciti assiri. Il re pregò Dio con fervore chiedendo la liberazione per sè e il suo popolo, così gli fu mandato il profeta Isaia con il seguente messaggio:
«Così parla l’Eterno, il DIO di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; nel terzo giorno salirai alla casa dell’Eterno. Aggiungerò alla tua vita quindici anni, libererò te e questa città dalle mani del re di Assiria e proteggerò questa città per amore di me stesso e per amore di Davide mio servo» (2 Re 20:5-6).
Oltre 250 anni dopo la morte di Davide, Dio ha provato misericordia per i suoi discendenti grazie al rapporto personale instauratosi tra Lui e Davide. Dio si definisce persino come il «Dio di Davide», dice di guarire Ezechia e proteggere la sua nazione per «amore di Davide suo servo».
Ancora una volta Dio afferma: «Ezechia, non faccio questo per amor tuo! Lo faccio nel rispetto del rapporto con il tuo antenato Davide». E’ evidente che anche un solo individio può avere molta influenza sui discendenti delle generazioni successive. Anche tu puoi essere come Abramo o Davide per la tua famiglia definendo comportamenti e obiettivi che possono beneficiare le generazioni future.

Un esempio scioccante dalla storia

Fino a che punto due genitori possono influenzare l’intera famiglia e le sue future generazioni? Nel 1874 un membro della direzione del carcere dello stato di New York notò che sei membri di una famiglia erano stati arrestati nello stesso periodo. Fu fatta una breve ricerca, fino a qualche generazione precedente, arrivando ad identificare la coppia che iniziò questo tragico retaggio familiare.
Studi più approfonditi dell’albero genealogico della famiglia identificarono un antenato nato nel 1720. Si trattava di un alcolizzato, un uomo senza alcuna moralità, indolente e con una cattiva reputazione. Come se non bastasse, sposò una donna molto simile a lui e insieme ebbero otto figli, sei femmine e due maschi.
I risultati della ricerca rivelarono che dei circa 1200 discendenti di questa coppia che vissero fino al 1874:
• 310 erano senzatetto;
• 160 erano prostitute;
• 180 avevano una dipendenza da droghe o alcol;
• 150 erano criminali arrestati per diversi reati di cui sette per omicidio.
La ricerca rivelò inoltre che lo stato di New York aveva speso 1,5 milioni di dollari (una cifra enorme all’epoca) per supportare i costi di questi discendenti, nessuno dei quali aveva apportato alcun contributo significativo alla società. E’ evidente che il cattivo esempio di una coppia di genitori può essere tramandato di generazione in generazione.

Un caso opposto

Contemporaneamente, fu studiato il caso di un’altra famiglia, partendo da una coppia che visse nello stesso periodo. Questo secondo studio iniziò dal noto pastore Jonathan Edwards, nato nel 1703. Un uomo molto religioso, con forti valori morali, divenne ministro e devoto padre di famiglia.
Sposò una donna anch’essa molto religiosa, di nome Sarah, con la quale condivise gli stessi valori; insieme ebbero 11 figli. Jonathan Edwards divenne rettore della Princeton University. Le ricerche condotte sui circa 1400 discendenti di Jonathan e Sarah Edwards che visssero fino al 1874 rivelarono che:
• 13 erano rettori universitari;
• 65 erano professori universitari;
• 100 erano avvocati;
• 32 erano giudici;
• 85 erano autori di testi classici;
• 66 erano medici generici;
• 80 assunsero cariche politiche, tre divennero governatori;
• 3 divennero senatori di stato;
• 1 vice presidente degli Stati Uniti.
Una bella differenza fra i due esempi riportati! Avere e trasmetteresaldi valori morali può solo portare benedizioni e buone opportunità per le generazioni a venire!
Molte scritture confermano il fatto che una cattiva cultura familiare può essere distruttiva anche per i posteri. Ogni individuo è il ‘prodotto’ del proprio patrimonio familiare e sociale! Alcuni ‘difetti comportamentali’ sono tramandati direttamente dall’esempio di genitori e nonni. In alcuni casi, un ‘vizio’ di famiglia può risalire a diverse generazioni precedenti!
Abbiamo la responsabilità di definire questi possibili ‘difetti comportamentali’ e diventare un esempio migliore per i nostri figli e nipoti. E’ un impegno che ci aiuta a cambiare la nostra vita e può solo beneficiare fratelli e sorelle, cugini, nipoti e tutti gli altri membri della famiglia.

Risalire alle origini

Alcuni studi evidenziano che le famiglie tendono a riprodurre la propria cultura comportamentale nelle generazioni successive. Per esempio, genitori egoisti ‘producono’ figli egoisti. Un genitore alcolizzato ha grandi probabilità di avere figli alcolizzati. Verosimilmente, un marito violento con la propria moglie avrà figli a loro volta violenti con il proprio compagno o compagna o inclini a subire violenze.
Genitori con stili di vita e atteggiamenti negativi tendono ad avere figli che faticano a portare a termine obiettivi e che si affliggono facilmente. Alcune ricerche hanno dimostrato che circa il 90% della popolazione carceraria ha avuto almeno un genitore o un parente stretto a sua volta in carcere.
Determinati problemi possono risalire a diverse generazioni, ma ciascuno di noi può spezzare la catena, imitando Abramo o Davide! Tu puoi fare scelte migliori e interrompere l’andamento negativo della tua generazione!
Abbiamo tutti da imparare a prendere decisioni consapevoli con l’aiuto di Dio e creare un nuovo e positivo patrimonio familiare.
Dio disse al popolo di Israele quanto lo amava; desiderava che fossero persone migliori attraverso il rispetto dei Suoi comandamenti, si augurava felicità e ogni sorta di benedizione per loro e i loro discendenti, affinché fossero un buon esempio per tutti gli altri popoli. Attraverso Mosé li supplicò di fare le scelte giuste e disse: «Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti» (Deuteronomio 30:19). Tristemente, troppe nazioni fanno i conti solo con il denaro e non pensano a promuovere i valori morali che assicurerebbero un futuro migliore alle nuove generazioni.

Mio padre

Questo argomento mi interessa da sempre per diversi motivi. Mio padre immigrò negli Stati Uniti dalla Gran Bretagna intorno al 1905. Io e la mia famiglia non sappiamo esattamente quale fosse il suo retroterra familiare, ma era sicuramente negativo date le scarse doti genitoriali e lo stile di vita distruttivo che hanno caratterizzato la sua esistenza.
Al compimento del 13° anno di età, obbligava i figli maschi ad andarsene di casa e a mantenersi da soli. Lui stesso, a sua volta, fu messo in questa condizione, non senza gravi ripercussioni. Divenne un buon operaio, ma anche un alcolizzato e fu isolato da tutta la famiglia.
Mia madre chiese il divorzio quando io ero molto piccolo. Mio padre iniziò presto a pagare saltuariamente il contributo per il mantenimento dei figli e non fu mai in grado di instaurare alcun tipo di rapporto con i figli e i nipoti. Si suicidò dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua vita da solo in una piccola roulotte.
Nonostante ciò, posso considerarmi molto fortunato per due motivi. Innanzitutto, mia madre si è risposata dopo qualche tempo con un uomo di saldi principi e grande lavoratore che divenne per me un ottimo modello maschile. Ma cosa più importante, Dio mi ha chiamato in età adolescenziale per seguire la Sua verità, aiutandomi molto presto a fare scelte positive. Questo avveniva circa 35 anni fa e da allora, io e mia moglie, sposati da 33 anni, le nostre tre figlie e i nostri nipoti siamo stati enormemente benedetti, perché qualcuno ha scelto di spezzare una catena familiare di negatività e dipendenza. Ho ricevuto in dono una moglie devota che mi ha sempre sostenuto, fedele a Dio e ai Suoi insegnamenti. Una famiglia può ritenersi davvero fortunata quando entrambi i genitori sono «coeredi della grazia della vita» (1 Pietro 3:7).

Non sei solo

Le scelte e le decisioni che facciamo non hanno effetto esclusivamente su noi stessi, ma anche sui nostri figli, nipoti e sulle generazioni future.
Quando si fanno delle scelte nel corso della vita, si tengono sempre a mente gli insegnamenti dei genitori e le esigenze dei figli. Quando non senti alcun desiderio di affrontare problemi seri, se non hai interesse a farlo per te stesso,  fallo almeno per la tua famiglia. Pensa a come il tuo comportamento potrà influenzare in modo positivo o negativo le generazioni a venire.
La Parola di Dio ci ha mostrato che il Signore può provare una grande compassione. Se stai affrontando un problema serio o un momento difficile, puoi fare la differenza e diventare l’Abramo della tua famiglia! Fai ora le scelte giuste per le generazioni future che potranno dire: «Grazie a questa persona finalmente qualcosa è cambiato!»
Abbiamo letto in Esodo 20 e Deuteronomio 30 che l’uomo ha effettivamente la capacità di scegliere le benedizioni e le maledizioni che possono segnare la sua vita. Perseverare nel peccato non fa altro che fomentare il passaggio di determinati comportamenti negativi alle generazioni successive, anche se Dio benedice sempre i discendenti di coloro che Lo amano.

Tu puoi fermare la catena di negatività

Se provieni da una famiglia con un passato di abusi, dipendenze, divorzi, negatività, avidità o egoismo, tu puoi spezzare questa catena. Abbiamo tutti ricevuto in eredità dalla nostra famiglia qualche problema da gestire o risolvere. Talvolta dobbiamo confrontarci con problemi che risalgono a generazioni passate.
La buona notizia è che non dobbiamo necessariamente farlo da soli. Dio ci offre l’aiuto del Suo Spirito affinché possiamo interrompere queste abitudini distruttive e rendere la nostra vita persino più produttiva anche per la nostra progenie. Lo Spirito di Dio in noi può letteralmente cambiare la nostra vita nel momento in cui abbandoniamo abitudini peccaminose per adottare uno stile di vita totalmente nuovo (Galati 5:19-25).
Alcuni problemi personali sono radicati al punto di dover richiedere un aiuto esterno. Se stai affrontando un problema spirituale e ritieni di aver bisogno di ricevere un sostegno gratuitamente, non esitare a chiedere l’aiuto di un nostro ministro qualificato. Vedi il nostro recapito a pagina 2.
Ci sono inoltre centri specializzati per la cura di  problemi psico fisici, quali la depressione, l’alcolismo, varie disforie e dipendenze distruttive.
E’ possibile che il tuo albero genealogico e il tuo ambiente non siano proprio esemplari. Eppure tu puoi piantare un nuovo albero che benedirà tutti i tuoi familiari grazie al frutto dello Spirito di Dio, donando loro gioia, fede e autocontrollo (Galati 5:22-23). Se sarai fedele a Dio, instaurando un rapporto d’amore e di obbedienza nei Suoi confronti, Egli sosterrà te e i tuoi discendenti con tutto il Suo amore.
Pensa ai tuoi figli e nipoti, alle tue generazioni future. Tu puoi diventare l’Abramo della tua famiglia!

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