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Sai scegliere la vera felicità?

Sai scegliere la vera felicità?
Se lo desideri, puoi essere felice. Ma che cosa è la vera felicità, e cosa invece non è affatto felicità? Come possiamo evitare la tristezza e riuscire invce ad afferrare la felicità vera e duratura?

Che cosa non è la felicità? 

Noi occidentali riteniamo che la ricerca della felicità sia uno dei diritti umani fondamentali. Tali principi sono impliciti nell’attuale Costituzione Italiana come in un altro documento che fa sognare molti popoli, ossia la Dichiarazione dell’Indipendenza Americana, scritta nel 1776: «Riteniamo che queste Verità siano evidenti: che tutti gli Uomini siano stati creati uguali e che il Creatore li abbia dotati di alcuni Diritti inalienabili, come la Vita, la Libertà e la Ricerca della Felicità.»
Molti di noi occidentali abbiamo spesso frainteso gli intenti delle nostre rispettive Costituzioni e culture, e consideriamo sia un nostro diritto l’essere felici, mentre in realtà possiamo soltanto ricercare la felicità, visto la sua elusività.
I grandi pensatori e idealisti della storia umana hanno realisticamente capito il principio biblico che la felicità deve essere ricercata scegliendo personalmente le giuste riflessioni, le giuste parole e le giuste azioni al momento giusto. In breve, la nostra felicità dipende da noi stessi.  Non tutti credono in questo; molti pensano erroneamente che siani stati gli altri a determinare la loro infelicità, cosa che viene chiamata determinismo ed ha differenti sfumature.
Esiste l’idea del “determinismo genetico” il quale accusa i nostri antenati (come ad esempio i nonni) di essere i responsabili della nostra infelicità (per esempio, un carattere violento e la tristezza che esso genera). C’è poi l’idea del “determinismo psicologico”, che accusa della nostra carenza di felicità i nostri genitori per non averci apprezzato a sufficienza o per qualsiasi altro motivo. C’è anche la visione del “determinismo ambientale” che accusa qualcuno o qualcosa nell’ambiente che ci circonda, come amici, nemici, insegnanti, direttori, venditori televisivi, la situazione economica, la politica dello stato, il malfunzionamento del computer, ecc., ecc.
Eppure i “deterministi” sbagliano. I geni della felicità possono darci una mano nell’essere felici, ma il temperamento ha comunque bisogno di essere controllato e le nostre energie devono essere impiegate in modo produttivo. Un buon padre ed una buona madre sono una cosa meravigliosa, ma dei genitori negligenti sono un ostacolo che può essere superato. La felicità vera e duratura non proviene dall’accumulo di denaro o di oggetti. Gesù Cristo disse una volta: «Fate attenzione e guardatevi dall’avarizia, perché la vita [e la felicità] di uno non consiste nell’abbondanza delle cose che possiede» (Luca 12:15).
Molti giovani pensano, ad esempio, che il sesso promiscuo li possa rendere felici. Non usano la parola «promiscuo», ovviamente, perché loro fanno sesso per «divertimento» o per «appagare i sensi». Ma ciò li rende davvero felici? Fare sesso con diverse persone rende felici o sempre iiù insoddisfatti? Risultare positivi ai test dell’herpes, del virus dall’AIDS o di altre malattie sessualmente trasmissibili rende felice la gente? Avere il cuore spezzato perché il vostro ragazzo o la vostra ragazza egoista vi ha semplicemente usati e poi scaricati vi rende felici? Svegliarvi mezzi ubriachi e nauseati nel letto di qualcun altro vi dona felicità?
Altri rincorrono la felicità tramite droghe o alcolici. Voi siete giovani ed intelligenti. Risvegliarvi sul pavimento del dormitorio, intontiti dai postumi di una sbornia con la faccia appiccicata a terra nel vostro disgustoso vomito vi rende felici? Riprendervi dallo stato di incoscienza dopo una ubriacatura, senza avere la minima idea di quello che avete fatto, vi rende felici?
«No» dicono, «mi rende felice quando sono ubriaco. Tutti mi ammirano e pensano che sia attraente quando sono su di giri o c’è da bere. Ma impara a vivere! Sii onesto: così non sei felice!
Sei in grado di comprendere il significato della vita quando sei ubriaco fradicio o quando sei annebbiato dai fumi dell’alcol o dalla droga? Assolutamente no. IE’ scritto: «Custodisci il tuo cuore [la tua mente, la tua capacità di riflettere e i tuoi sentimenti] con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita [inclusa la vera felicità]» (Proverbi 4:23).

Che cos’è la vera felicità? 

La felicità è la farfalla più elusiva che sia mai stata inseguita. Il fatto è che chi è felice sa di esserlo e che la  felicità si impara. E’ uno stato mentale, una pace interiore; in altre parole, è uno dei frutti dello Spirito di Dio, il più grande dei quali è l’Amore. La vera felicità deriva dall’amore, il vero amore.
L’amore è la qualità più importante, tanto è vero che «Dio è amore» (I Giovanni 4:8, 16). Ma non è meraviglioso che Dio mette subito dopo la «gioia» nell’elenco? La gioia è la vera felicità. Ma che cos’è la gioia esattamente?
La gioia penetra più a fondo che un semplice sentimento di allegria, un’emozione o un pensiero positivo. E’ una convinzione. La gioia ha un ingrediente fondamentale, la prossima caratteristica divina indicata nell’elenco: la «pace» (Galati 5:22-23). Siamo in pace con Dio perché lo amiamo e gli obbediamo. Siamo in pace con gli altri quando ci preoccupiamo sinceramente per loro. Siamo in pace con il nostro spirito sapendo che, anche quando ci sentiamo soli ed abbandonati, Dio ci ama e sta operando per includere anche noi nel Suo glorioso futuro.
Per afferrare la felicità, dobbiamo raggiungere nella nostra vita la gioia interiore e la pace dello spirito. Solo allora saremo «beati», cioè felici.
Raggiungiamo la vera felicità quando siamo approvati e benedetti da Dio.
Non importa quello che ci accade nella vita, noi abbiamo la vita, l’aria da respirare, cibo da mangiare, una famiglia e degli amici, una salute più o meno buona, un certo benessere, la possibilità di apprendere e di crescere, ed un incredibile futuro nella famiglia di Dio. Con tutto questo, abbiamo di che essere felici!

Come si imparare ad essere felici? 

Possiamo trovare ogni genere di suggerimento su come essere più felici in riviste e libri. Alcuni di essi potranno aiutare qualcuno a raggiungere un certo grado di appagamento, ma è necessario un modo di pensare onesto e rigoroso per trovare e mantenere la felicità spirituale vera. Qui ci sono alcuni esempi che saranno d’aiuto:

1. Includi Dio nelle tue scelte

Dio ti chiama e desidera che sia anche tu a cercarlo. Lo scopo di Dio nel crearci è che noi si diventi Suoi figli, parte della Sua famiglia divina (Giovanni 1:12).
La vera felicità è conoscere Dio, adorarlo e vivere la Sua via, è fare tutto ciò per cui siamo stati creati. «Beato [felice] l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi» (Salmi 1:1). E per godere di questa beatitudine abbiamo bisogno di pregare Dio e di leggere regolarmente la Sua parola, la Bibbia.
Quando accogliamo Dio nella nostra vita, costruiamo con Lui una relazione leale, onesta, solida,  basata sulla fiducia. Come è scritto in Proverbi 16:20, «Chi presta attenzione alla Parola se ne troverà bene, e beato colui che confida nell’Eterno».
Chi confida nell’Eterno è beato». Essere «beato» significa essere «felice». La parola «beatitudine», comunque, ci fa anche pensare a gratitudine, onore, amore, comprensione, modestia, sicurezza e appagamento al più alto livello!

2. Rispetta le leggi di Dio

A scuola impariamo le leggi della matematica, della fisica e della chimica e sappiamo perfettamente chi le ha create.  Pensate che Dio avrebbe fatto la Sua migliore e più perfetta creazione, l’umanità, senza creare delle leggi di comportamento umano che portino alla vera felicità?  Quanti affermano che non esiste la verità assoluta (ossia la legge di Dio) – o che ogni persona possiede una sua propria “verità” individuale – non sanno di che cosa parlano.
La Bibbia dice: «Beato l’uomo… il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e su quella legge medita giorno e notte» (Salmi 1:1-3). Come funziona tutto ciò? Prendiamo in considerazione le leggi di Dio a proposito del sesso. Dio ci dice di non praticare il sesso sia prima del matrimonio che al di fuori di esso (I Corinzi 6:18; Esodo 20:14). La legge di Dio ci dice che il sesso è sacro all’interno del matrimonio ed è peccaminoso con qualsiasi altra persona. In un colpo solo, l’osservanza di questa legge spirituale cancellerebbe via le migliaia di cuori spezzati, i tanti casi di malattie sessualmente trasmissibili, i sensi di colpa e la coscienza sporca.
Rispettare la legge di Dio significa, come disse Gesù, «ama Dio sopra ogni cosa ed ama il tuo prossimo come te stesso» (Matteo 22:39).
Tutti i bravi esperti di felicità fanno notare che un’importante chiave per conoscere la felicità è guardare agli altri. Distogliamo le nostre menti da noi stessi e dai nostri problemi, e tendiamo una mano verso gli altri; aiutiamo, serviamo ed incoraggiamo gli altri. Se smettiamo di pensare così tanto a noi stessi, si eleverà il nostro spirito, si dissiperanno le nuvole e il sole brillerà meraviglioso sui nostri volti.

3. Spera fiduciosamente 

La felicità piena arriverà in futuro. Dio ha previsto un bel futuro da condividere con te, con me e con tutti coloro che scelgono di prendervi parte. Quel futuro è il «Regno di Dio» che Gesù Cristo porterà nel nostro pianeta in modo tangibile e visibile in un futuro ormai non molto lontano.
Sapere di avere questo straordinario potenziale, opportunità e possibilità è la strada che porta alla felicità, contrastando la disperazione di chi ha perso le speranze, la mancanza di alternative e le difficoltà, che tante persone devono affrontare nel triste mondo di oggi. Questo aspetto della felicità ci aiuta a rimanere realisticamente ottimisti e ci dà concreta fiducia nel fatto che possiamo impegnarci e fare grandi cose. Tutto questo ci riempie di speranza, «poiché un futuro c’è, e la tua speranza non sarà frustrata» (Proverbi 23:18).
Quindi, stiliamo il nostro elenco della felicità, nutriamo le nostre speranze e facciamo la cosa giusta di fronte a Dio e all’umanità, perché è questo che ci renderà felici.
Questi sono i tre punti fondamentali da seguire per imparare ad essere felici nella vita, perché tutto questo ci conduce verso il nostro amorevole e felice Creatore. Se decidiamo di non rispettare questi principi, rischiamo di perdere tempo a cercare la felicità nelle cose e nei posti sbagliati.
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