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Le sofferenze di Giobbe: Quale lezione per noi?

Gli amici di Giobbe vennero a visitarlo con la pretesa di confortarlo, ma furono rimproverati aspramente da Dio. Perché? Li rimproverò perché essi avevano una visione sbagliata della giustizia di Dio. Il loro ragionamento era fondamentalmente questo: “Se Giobbe aveva avuto tutte quelle disgrazie evidentemente se le sarà meritate”. Tale ragionamento fu a un certo punto biasimato da Dio, perché non sempre chi soffre se lo merita.

Che cosa dire di Giobbe? La Scrittura dice che Giobbe era un uomo “integro e retto, temeva Iddio e fuggiva il male”. Ciò non vuol dire ch’egli fosse giusto o perfetto in tutto. Appena colpito da piaghe e da dolori indescrivibili all’inizio egli arrivò perfino a maledire il giorno della sua nascita. Comprensibilmente il suo recriminare sul perché Dio l’avesse mai fatto nascere per poi farlo soffrire così tanto divenne un continuo delirio; cosa alquanto incomprensibile soltanto a chi non è mai stato colpito da tragedie e malattie così gravi.

Perché Satana colpì Giobbe con così tante disgrazie e malattie? Satana è tentatore. Lo colpì in quel modo per indurlo a maledire e rinnegare Dio. E perché Dio lo permise? Giobbe era l’uomo più benedetto e più ricco della sua regione, era anche integro e retto, approvato da Dio, ma aveva bisogno di essere spiritualmente affinato. Aveva bisogno di capire che essere integri o il fuggire dal male è semplicemente il dovere di ogni uomo. Aveva bisogno di capire che le ricchezze materiali, la salute e persino la stessa vita sono esclusivamente DONI di DIO; non sono cose che ci spettano di diritto, come se fossero “guadagnabili” con i nostri sforzi personali. Perciò Dio lasciò che la fedeltà di Giobbe fosse messa alla prova, con la speranza che Giobbe capisse la lezione e crescesse spiritualmente, specialmente nell’umiltà e nella gratidutine

Alla fine Giobbe disse: “Signore, adesso io ti vedo!”. Egli si rese conto che Dio è il padrone della nostra vita e che Egli ha il potere di donarla, di torglierla e perfino di risuscitarla!

Possiamo imparare questa grande lezione dall’esperienza di Giobbe. La sofferenza è sempre una cosa sgradevole, specialmente quando è ingiusta. Ma Dio può trasformare la sofferenza in salute radiosa e la morte in risurrezione di vita, se reagiamo nel modo giusto alle avversità, come fece Giobbe. Egli non maledì né rinnegò mai Dio, piuttosto gli parlava ardentemente per cercare di capire perché mai Dio lo avesse apparentemente abbandonato. Questa attitudine fu premiata. Alla fine Dio restituì a Giobbe salute e ricchezze. Lo stesso a accadrà tutti quelli che si conducono integri e fedeli a Dio sino all’ultimo respiro della propria vita. Essi, come Giobe, faranno parte della risurrezione dell’ultimo giorno.

In conclusione, la lezione per noi: Iddio permette che in questa vita i Suoi fedeli soffrano, sotto gli attacchi del Diavolo, allo scopo di farli crescere nella conoscenza spirituale del suo disegno divino, di affinare il loro carattere e rafforzarli nella fede e nella fedeltà – in altre parole, dobbiamo restare fedeli a Dio anche quando tutto fa sembrare che Iddio ci stia punendo o ci abbia abbandonato. In realtà Dio non ci abbandona mai. A questo riguardo, l’ingiusta sofferenza patita dal giusto Gesù Cristo, che pur essendo in croce affidò il Suo Spirito al Padre umilmente e fiduciosamente, esprime il massimo valore di questa lezione.

Nell’attesa che Gesù Cristo torni e stabilisca il Suo regno di giustizia sulla Terra, è possibile, anzi non deve meravigliarci, che a volte i fedeli ricevano triboli assieme a benedizioni. Ma ricordiamo le parole di Gesù: “Chi perde la sua vita per amor mio, la riceverà in eterno.”

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