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La forza della preghiera

Mi raccomando, chiama!» Queste parole forse ti suoneranno familiari, magari le hai sentite spesso pronunciare dai tuoi genitori. Tutti i genitori amano i propri figli e desiderano poterli vedere e parlare con loro anche quando mettono su famiglia. Per lo stesso motivo Dio vuole sentire tutti noi,  figli Suoi, perché Lui ci ama.
Noi possiamo parlare con Dio attraverso la preghiera, un privilegio immenso. Che cos’è la preghiera? Pregare significa parlare e conversare con il Creatore. Tutti possiamo, anzi abbiamo il dovere di lodare e supplicare Dio e di dialogare con Lui; senza però avvalerci di mediatori fasulli, «Poiché vi è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù…» (I Timoteo 2:5).
La cosa stupefacente è che Dio ascolta veramente, è interessato e risponde alle preghiere! La preghiera dà dei risultati positivi se pronunciata con sincerità e se coinvolgiamo Gesù Cristo quale unico mediatore fra noi e il Padre Eterno.
Dio non è mai troppo impegnato per ascoltare e non è mai il momento sbagliato per chiamare. La Sua linea non è mai occupata, non parte mai la segreteria telefonica e non si deve mai attendere in linea. È possibile parlare gratuitamente e illimitatamente. Non ci sono scuse!

L’uomo più potente della storia

Anche se Gesù Cristo era Dio fatto carne (Giovanni 1:1-5, 14), sapeva quanto fosse importante pregare il Padre divino. Molti passaggi della Bibbia raccontano di Gesù raccolto in preghiera, intento non solo a lodare Dio ma anche a chiedergli aiuto. Gesù sapeva chiaramente che Dio era la fonte di ogni possibile successo.
E se Gesù Cristo aveva bisogno dell’aiuto del Padre Eterno, immaginiamo quanto possiamo averne bisogno noi! Ci sono molti altri esempi; tutte le persone dedicate a Dio nella Bibbia e nella storia sono stati uomini e donne di preghiera.
I discepoli di Gesù capirono presto da dove traeva forza il loro Maestro. «Signore, insegnaci a pregare» (Luca 11:1). Se vuoi conoscere gli insegnamenti di Gesù Cristo relativi alla preghiera, leggi le pagine della Bibbia.
Ma Dio vuole che mettiamo in pratica la preghiera, non apprenderla soltanto. Come quando impariamo a praticare un nuovo hobby, sport o attività, la soddisfazione e la gratificazione aumentano di pari passo assieme alla consapevolezza e alla capacità. Naturalmente leggere e capire preventivamente gli insegnamenti biblici relativi alla preghiera ha un’importanza inestimabile. Nel libro dei Salmi e in tutta la Bibbia ci sono esempi bellissimi da cui possiamo trarre ispirazione e comprensione.
Quando i discepoli di Gesù dissero: «Insegnaci a pregare», Egli iniziò una lezione di preghiera riassumendo le cose più importanti per cui pregare ogni giorno. Questo insegnamento di Gesù è più comunemente definito «Preghiera al Padre nostro», e si trova in Luca 11:2-4 e Matteo 6:9-13.

Parliamo a Dio, nostro Padre

Non dimentichiamo che il modo più frequente insegnatoci da Gesù per rivolgerci a Dio è «Padre Nostro che sei nei cieli». Possiamo e dobbiamo avere diversi modi per comunicare con Dio, attraverso i vari nomi e titoli dati a Dio nelle Scritture. Il modo migliore per rivolgersi a Dio è chiamarlo «Padre nostro, padre perfetto e amorevole».
Quindi, come dovremmo rivolgerci a Dio? Dobbiamo sentirci fiduciosi, sicuri, capiti, apprezzati e amati quando ci rivolgiamo a Lui. Quando parliamo con i nostri genitori fisici non siamo ripetitivi, non usiamo un linguaggio innaturale, preparato, arcaico e monotono; pensiamo che questo sia un linguaggio religioso e invece non è così.
Il Padre Eterno desidera ascoltare preghiere oneste e sincere, anche se includono proteste rispettose. Le preghiere nel libro dei Salmi interpretano una candida onestà.
Capire Dio è più facile se in terra abbiamo avuto un padre amorevole e comprensivo. È invece molto più difficile, soprattutto all’inizio, per chi ha avuto una figura paterna fredda, laconica, abusiva o assente. Queste persone devono fare uno sforzo maggiore per imparare a capire com’è un padre ideale e fissare quell’immagine nella propria mente. In Matteo 7:9-11, Giovanni 3:16-17, Giacomo 1:5, 17, 1 Giovanni 4:8-19, Salmi 103 e Luca 15:11-32 ci sono alcune descrizioni ispirevoli e incoraggianti di Dio come nostro Padre celeste (vedi ad esempio il padre amorevole nella parabola del figliol prodigo).
Fra tutte le creature di Dio, gli esseri umani hanno l’unico e incredibile privilegio di essere stati creati a Sua immagine (Genesi 1:26-27). Il grande beneficio di questa condizione è poter avere un rapporto personale e significativo con Dio.

La vita: una catena di rapporti

Nella Bibbia Dio sottolinea ripetutamente l’importanza dei giusti rapporti interpersonali. Gesù infatti disse che i due comandamenti principali sono: «…Ama il Signore Dio tuo e… Ama il tuo prossimo come te stesso» (Matteo 22:35-40).
Dio ha fatto molte cose per iniziare con noi un rapporto, fin dalla creazione. Sta a noi ora rispondergli e mostrare interesse nutrendo quel rapporto attraverso una buona comunicazione. «Avvicinatevi a Dio ed Egli si avvicinerà a voi» (Giacomo 4:8). La preghiera ci avvicina e ci mette in contatto con Dio, che ci parla mediante la Bibbia, la Sua parola rivelata attraverso il Suo Spirito Santo (II Timoteo 3:16; II Pietro 1:20).
Gesù disse ai Suoi discepoli: «Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal Padre mio» (Giovanni 15:15). Qui Gesù spiega un fattore cruciale della vera amicizia, fatta di comunicazione aperta e sincera. Un vero amico parla apertamente ed è in contatto regolarmente. Un buon rapporto infatti si basa su uno scambio di comunicazioni fra due soggetti, si basa sul dialogo. La preghiera e lo studio della Bibbia [che è la Parola rivelata da Dio], vanno di pari passo, insieme a pensieri e introspezioni serie su come mettere in pratica la via di Dio nella nostra vita.

Una vita senza pregare?

Gli esseri umani sono fragili e altamente vulnerabili agli innumerevoli pericoli fisici, mentali e spirituali. Il pericolo più grande arriva dal nostro ecerrimo nemico, Satana il diavolo, il quale «va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare» (I Pietro 5:8).
Efesini 6:10-20 spiega quanto bisogno abbiamo della corazza spirituale «per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo» e la preghiera è un elemento importante della corazza (versi 18-19). Perchè affrontare le battaglie della vita senza un’adeguata armatura? Se non preghiamo, diventiamo preda di questo spietato cacciatore. Siamo folli se pensiamo di provare a “farcela da soli” in questo mondo malvagio e pericoloso, trascurando l’aiuto di Dio o il fare affidamento a Lui. Alcune sofferenze sono la punizione di Dio, soprattutto per quelle persone che peccano dolosamente contro la Sua volontà. La maggior parte delle sofferenze invece viene automaticamente dalle nostre azioni o dalle azioni degli altri, o da entrambi. Ma Dio interviene per coloro che si affidano a Lui e li protegge dalla maggiorparte delle disgrazie, e aiuta a sopportare serenamente situazioni altrimenti insopportabili.

Nel nome di Gesù Cristo

Alcune persone indirizzano le loro preghiere alle creature umane non sapendo che Gesù Cristo è l’unica «via», l’unica «porta» che conduce a Dio (Giovanni 10:9; 14:6).  Dio risponde alle preghiere di queste persone? Se la pratica religiosa di una persona inizialmente non risponde a una vera cristianità biblica, è possibile che Dio risponda temporaneamente solo ad alcune preghiere; ma ciò non dura nel tempo, soprattutto se questa persona non fa alcuno sforzo per imparare e fare quello che insegna la Bibbia.
Gesù disse: «…tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, egli ve lo darà» (Giovanni 16:23-24; vedi anche Giovanni 14:13-14). In quanto esseri umani, non siamo degni di avvicinarci al trono di Dio con le nostre preghiere. Possiamo però essere ammessi al cospetto di Dio, se Lo preghiamo «nel nome di Gesù Cristo», l’unico che si è dimostrato degno. Solo in questo modo –  «nel nome di Gesù» – possiamo avvicinarci realmente a Dio quando preghiamo; è un immenso onore e privilegio!
Gesù intercede presso il Padre per conto nostro (Romani 8:34; 1 Giovanni 2:1-2), il che ci consente di avvicinarci alla misericordia e al perdono di Dio (Ebrei 2:17; 4:14-16; 10:19-22). Dio, il Padre decide in seguito come rispondere alle preghiere e Gesù Cristo rappresenta il volere del Padre.
Dio si aspetta che preghiamo orando, ma nel nostro ambiente privato (Matteo 6:5-6). Naturalmente anche le preghiere silenziose sono utili. La Bibbia ci dice: «Non cessate mai di pregare» (I Tessalonicesi 5:17).
Per quanto riguarda la posizione del corpo durante la preghiera, la Bibbia indica diverse posture, anche se Dio guarda il cuore. Talvolta le circostanze della vita, compresi eventuali problemi di salute, limitano le possibili posizioni in cui pregare. Possiamo parlare con Dio mentre passeggiamo o guidiamo l’auto. La cosa più importante è di fare sempre del nostro meglio per esprimere umiltà e profonda riverenza.
La preghiera in famiglia, ad esempio prima di consumare il pasto, è di vitale importanza per insegnare ai bambini a pregare sin dalla tenera età. Gesù disse: «Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, perché di tali è il regno dei cieli» (Matteo 19:14). Dio è molto interessato e sensibile alle nostre preghiere.
Ti manca il tempo per pregare? Ricorda che troviamo sempre il tempo per le cose che riteniamo importanti. Se mettiamo Dio al primo posto, riusciamo a portare a termine molte più cose.
Quando preghi, assicurati di ringraziare Dio per le tante benedizioni che hai ricevuto nella vita, non ti concentrare solo sulle tue necessità e i tuoi desideri e non dimenticare mai di pregare anche per gli altri.

Chiama a casa

«Oh Dio, che cosa è l’uomo, perché te ne ricordi?» ha chiesto Davide in Salmi 8:4. È meraviglioso vedere quanto Dio tenga alle Sue piccole creature che Lui ama ascoltare e a cui dedica le Sue attenzioni personali. E’ tutto vero, lo fa realmente!
Non manchiamo di pregare: è uno strumento formidabile. Con una metafora la Bibbia paragona la vita a un accampamento di pellegrini lontani da casa il cui scopo è «entrare nel Regno di Dio» (Salmi 23:6). Quei pellegrini siamo noi, la nostra casa è ovunque Dio è; il nostro destino, dopo il ritorno di Cristo sulla terra, è abitare con Lui per sempre.
Nel frattempo, possiamo restare in contatto, ogni giorno e più volte al giorno, con il nostro Padre celeste e Fratello maggiore, Gesù Cristo. Chiama a casa. Prega.
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