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Qual è il dono più grande per i nostri figli?

I bimbi hanno bisogno di ricevere una educazione; ma che genere di educazione? e da chi? Che influenza ricevono i bimbi e i giovani da una società che sta perdendo la capacità di distinguere quel che è da biasimare da ciò che va elogiato? Scoprilo…

Da noi genitori oppure da altri che vogliono che i nostri figli siano di “proprietà pubblica” e quindi manipolati dal sistema e dalla filosofia di moda?

familyI nostri figli stanno ricevendo un’educazione; ma di che genere  e da chi? Da noi genitori oppure da altri che vogliono che i nostri figli siano di “proprietà pubblica” e quindi manipolati dal sistema e dalla filosofia di moda?
I genitori non hanno il diritto e dovere naturale di educare i propri figli?   Ma se non siete voi genitori a inculcare i valori morali ai vostri figli, potete star certi che saranno altri ad inculcare i loro valori, spesso diametralmente opposti ai vostri!  Educatori di sani principi ce ne sono ancora, ma sono sempre più delle perle rare agli occhi di Dio.  Eppure, l’influenza positiva che i figli possono ricevere da genitori coscienziosi è insostituibile.
Essere genitori è una responsabilità complessa, oggi più di ieri. In molte famiglie, entrambi i genitori lavorano, cercando di far fronte alle necessità materiali della famiglia, della casa, della macchina e di molte altre cose.  Le pressioni possono essere enormi.  Molti genitori si sentono sopraffatti quando considerano le loro responsabilità in tema di educazione dei figli, nonché il mondo che i loro figli stanno ereditando.  Questo è sintomatico del disagio morale che ci troviamo ad affrontare in una società la cui cultura disprezza la dignità ed esalta il disonorevole.  Non vi sembra?  Vediamo più da vicino alcuni dei problemi che i genitori sono costretti ad affrontare oggi e che cosa possono fare per  trasmettere invece qualità alla vita dei loro figli.

Il sorgere degli antieroi  

Cosa fare ad esempio davanti alla volgarità del linguaggio oggi così tanto di moda perfino nelle scuole?  Cosa fare davanti alle immagini e dialoghi di violenza e di oscenità proiettate impunemente dentro la propria casa attraverso lo schermo televisivo o al cinema nonché stampate su riviste pornografiche esposte liberamente nelle edicole?  Che cosa fare davanti all’orgoglio omosessuale che riceve riconoscimenti perfino dai leader politici e religiosi?   Che influenza ricevono i giovani da una società che sta perdendo la capacità di distinguere ciò che va elogiato da ciò che va biasimato?  Cosa sta succedendo a questa generazione?  Perché vede solo la crisi finanziaria?  Dove sono andati a finire i valori, la coerenza, l’onore, la dignità?
Tutti pronti a condannare la pedofilia e lo stupro, ma quanti additano la pornografia come una delle principali istigatrici di tali crimini?  Come mai la produzione e la vendita di tali pubblicazioni vengono autorizzate in nome della libertà?  Il giro d’affari è enorme e ancora più enorme è l’ipocrisia, anche quando si nasconde dietro l’etichetta “vietato ai minori”.  Ma chi soffre per questi comportamenti deviati?  E’ la civiltà stessa a soffrirne.  Ne soffrono soprattutto i nostri figli, i più deboli e indifesi.  Chi subisce violenza, spesso finisce col fare violenza a sua volta.
Che cosa facciamo per proteggere i nostri figli da tali perversioni?  Secondo la cultura moderna, la moralità è solo retorica, belle parole di una cultura sorpassata e da seppellire.  Ma forse non è troppo tardi per affrontare a testa alta i temi di moralità e di giusti valori, almeno per la nostra vita personale e di famiglia.  Non solo a parole, ma dando il giusto esempio di vita.  Non è mai stato così tanto necessario!   La storia dimostra che, quando lasci il male farla da padrone,  anche la parte sana della società può marcire nell’immoralità.  E allora che cosa ne sarà dei nostri figli a quel punto?

L’amoralità contro la vita

Oggi sono in molti a sostenere che nessuno ha il diritto di determinare i valori o la morale che dovrebbero servire come modello di vita per l’intera società. “Chi credete di essere?” è la reazione comune.  Oggi il relativismo ha molti seguaci.
Già, il Padre Eterno!  Chi gli crede più?  Chi crede alla reale esistenza di un Dio Supremo che ha dato istruzioni per il benessere  dell’umanità?  Quanti riflettono sul fatto che tutti i mali che minacciano i nostri figli e l’umanità intera derivano dall’assenza del vero Dio nella famiglia e nella società?  Molti genitori si vergognano di parlare di Dio, quasi temendo di essere presi in giro.   Eppure, il parlare ai figli apertamente di Dio è essenziale per iniziare a dare loro una giusta educazione spirituale e tramandare la «via della vita» ai figli dei propri figli.

Prendere Dio sul serio  

Ciò che Mosé ha portato dal Monte Sinai non erano i dieci suggerimenti di Mosè, ma i Dieci Comandamenti di Dio – comandamenti sempre attivi!  Spezzateli e alla fine essi spezzeranno voi.  I Dieci Comandamenti di Dio codificano in poche parole l’unico comportamento intelligente che può funzionare per l’eternità.   Non solo per un «Israele di collo duro», ma per tutte le nazioni non meno ribelli e temerarie, un genere umano la cui cultura e stile di vita ignorano o infrangono la legge di Dio facendone pagare le amare conseguenze anche ai più deboli e innocenti, i nostri figli!
Dio conosce bene i pensieri di ciascuno di noi (1 Samuele 16:7; Ebrei 4:12-13) in quanto Egli è il nostro Creatore (Genesi 1:26-27; 2:7) e noi tutti gli apparteniamo (1 Corinzi 6:19-20).  Egli pone l’umanità davanti alla scelta tra il bene e il male, affinché ciascuno di noi impari a scegliere «la via della vita» onorando la «Parola di Dio», che conduce alla vita eterna (Deuteronomio 30:19-20; Matteo 19:16-17).
La mente umana non è automaticamente dotata di una bussola morale (Geremia 10:23).  I nostri figli si comportano in base a come vengono istruiti, mentre il comportamento degli animali resta sempre lo stesso in qualsiasi contesto.  Soltanto la parola di Dio – che è una legge d’amore puro – è l’unica vera guida  per il pensiero e il comportamento di tutti gli esseri umani (Salmo 119:105).  Essa è al di sopra di qualsiasi pensiero o filosofia dell’uomo (Isaia 55:6-9).  Solo i princìpi di Dio possono aiutare i nostri figli a crescere felici, sicuri e con successo nella vita.   I genitori hanno il diritto e il dovere di trasmettere quei princìpi morali ai propri figli, magari facendosi aiutare da esperti in questo campo.  I valori giusti possono aiutare a “vaccinare” i bambini contro il virus dell’immoralità che sta avvelenando la civiltà.

Spezzare il circolo vizioso

Naturalmente non basta parlare, occorre dare l’esempio.  Se due genitori fanno la scelta di non fumare o di non drogarsi più, le probabilità che anche i loro figli non fumeranno né si drogheranno aumenteranno di molto.  Le buone parole aiutano, ma i buoni esempi parlano in modo molto più convincente.
La mente di un bambino è come un serbatoio vuoto che può essere riempito di nozioni buone o cattive; è come un nastro magnetico che sin dalla nascita registra suoni, immagini e comportamenti umani e il mondo che la circonda.  Ciò mette sulle spalle degli adulti, specie sui genitori, una grande responsabilità.
Dei genitori che inveiscono contro il loro figlio (o figlia) con insulti come “stupido” o “scemo”, lo fanno perché sono stati trattati come tali dai loro genitori a loro volta.  E’ il circolo vizioso delle cattive abitudini che così facilmente si trasmettono. Ma questo circolo può essere spezzato, con l’aiuto di Dio.
In Esodo 20:5-6 Dio afferma che l’iniquità dei genitori produce inesorabilmente conseguenze negative sui loro figli per alcune «generazioni».    Ma Dio dice altresì che i genitori possono spezzare questo ciclo vizioso.
Invece di ripetere  “Fai quel che ti dico, non fare quel faccio”, esortiamo i nostri figli ad essere «imitatori» di buoni esempi.  Ciò richiede sforzo e costanza. Occorre anche una visione del futuro, una prospettiva che valorizza le istruzioni di Dio per guidare i genitori ad essere educatori efficaci. I figli moralmente sani non capitano per caso.

La forza dell’esempio  

Quando un padre e una madre offrono ai figli il loro esempio personale – quando li istruiscono ad amare Dio, osservando i Suoi comandamenti con tutto il loro cuore – i benefici che ne derivano a loro stessi e ai loro figli si trasmettono «fino alla millesima generazione», dice l’Iddio vivente  in Deuteronomio 5:10.
«I miei comandamenti», continua Dio in Deuteronomio 6:5-7, «Li inculcherai ai tuoi figlioli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai».  Ciò vuole dire che la famiglia dev’essere un’istituzione guidata spiritualmente dalla Parola di Dio.  I genitori che riconoscono questa grande verità hanno già vinto metà della battaglia.
Poiché viviamo in un tempo in cui gran parte della società umana è tornata ad essere presuntuosa e immorale, dove l’egoismo e l’autogratificazione sono di moda e prevalgono sullo spirito di abnegazione, i nostri figli crescono esposti maggiormente alle cose negative.   Per opporsi a questa sfortunata circostanza, i veri valori devono essere insegnati vivendoli il più possibile alla loro presenza!

Il dono più grande 

Il dono più grande che possiamo fare ai nostri figli è trasmettere a loro i giusti valori mediante la nostra presenza e il nostro tempo!  Ecco alcune domande che ci dovremmo porre per vedere se stiamo loro facendo questo grande dono:  Siamo coinvolti nella vita dei nostri figli?  Festeggiamo i loro successi?  Manteniamo le promesse in modo che possano sempre fidarsi e contare su di noi?  Ci prendiamo cura di loro?  Siamo comprensivi? Stiamo dando loro un senso di sicurezza e stabilità emotiva?
Gli studi mostrano che i bambini hanno un’intelligenza più sviluppata e una emotività più equilibrata quando entrambi i genitori passano regolarmente del tempo con loro.  Il coinvolgimento, anche se avete degli ospiti, viene quando parlate ai vostri figli, quando usate il vostro tempo per preparare una pietanza, per metterli a letto, per  pregare con loro, per aiutarli a fare i compiti, per guidarli nelle loro attività.
A volte i figli vogliono fare qualcosa a cui i genitori si oppongono. In questi casi, i genitori dovrebbero essere onesti e aperti, spiegando loro le ragioni per cui essi pensano che il momento o l’azione, o la situazione, non siano giusti.   Spiegare le ragioni del vostro rifiuto può alla fine rafforzare il rapporto con i figli.
Un padre e una madre non dovrebbero mai richiamarsi a vicenda di fronte ai loro propri figli, ma dovrebbero invece concordare in anticipo sulle regole di casa e attenersi ad esse per darne per primi l’esempio. Se uno dei figli cerca di fare in modo che uno dei due genitori rompa le regole, entrambi i genitori dovrebbero ricordarsi dell’accordo fatto reciprocamente e dovrebbero rifiutarsi di soddisfare quel gioco.  I figli maturano un senso di sicurezza vivendo con due genitori che si amano e si sostengono a vicenda.
Impegnandoci coscienziosamente ad essere i migliori esempi possibili per i nostri figli, riusciremo a farli crescere moralmente sani anche se il mondo va sempre più in senso opposto.
I figli sono un «dono di Dio», dice un proverbio biblico. A livello umano, i figli sono la continuazione di noi stessi e allo stesso tempo potenziali «eredi di Dio», il quale ce li ha affidati affinché noi li istruissimo nella via della vita eterna.
Per noi genitori, possono forse esserci responsabilità e dono più grandi di questi? 
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