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I benefici della fedeltà!

Sto lavorando al computer e all’improvviso ricevo pubblicità tipo “Tradire non è più peccato”, “Ragazze in cerca di avventure nella tua città”, ecc. Perché cose del genere sono state legalizzate nel nome della libertà? Sono davvero innocue alla qualità della nostra vita spirituale e del nostro benessere materiale?
Marito e moglie sono destinati a stare insieme, ad aver bisogno l’uno dell’altra e viceversa. Il matrimonio, l’unione naturale di un uomo e di una donna, è un’istituzione divina, voluta e stabilita da Dio al tempo della Creazione. Le leggi di Dio, in particolare il Settimo Comandamento, autorizzano il rapporto matrimoniale e lo legittimano come fondamento della famiglia, che a sua volta rappresenta il più importante elemento costitutivo della società.
Dio ha ordinato che «l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne» (Genesi 2:24). Lo scopo di quest’ordine divino è di stabilire con chiarezza quello che tutte le generazioni avrebbero dovuto imparare a proposito del matrimonio, del sesso e della fedeltà.
Nel momento in cui i figli sono cresciuti abbastanza per assumersi le responsabilità di una famiglia ed iniziano ad amare e onorare un’altra persona di sesso opposto, è a quel punto naturale e giusto per loro sposarsi e creare la propria famiglia, autonoma rispetto a quella dei genitori. Solo allora i figli dovrebbero «divenire una stessa carne», unendosi fisicamente in un rapporto sessuale. Gesù dice chiaramente che Dio, fin dagli inizi, ha inteso il matrimonio come una relazione monogama e permanente (Matteo 19:3-6).

Una benedizione da proteggere

Dio ha inteso che il matrimonio e poi il sesso, in quest’ordine, rappresentino delle benedizioni incredibili per l’umanità. Il potenziale beneficio di entrambe le cose è quasi infinito. Ma gli stessi desideri che uniscono insieme un uomo e una donna in una relazione naturale d’amore – una benedizione divina – possono anche essere soggetti a dei rischi non prive di tentazioni.
A meno che i desideri naturali che ci attraggono verso membri del sesso opposto non vengano incanalati esclusivamente in un rapporto matrimoniale amorevole e monogamo, la tentazione di lasciarsi andare all’immoralità sessuale può facilmente travolgere la nostra capacità di autocontrollo. Questo tipo di debolezza viene individuata dal Settimo Comandamento: «Non commettere adulterio» (Esodo 20:14).
L’adulterio è la violazione del vincolo matrimoniale dovuta alla partecipazione volontaria ad attività sessuali con soggetti diversi dal proprio sposo o dalla propria sposa. Dato che le leggi di Dio autorizzano i rapporti sessuali solo all’interno del matrimonio legittimo, l’ordine di non commettere adulterio riguarda, in principio, tutti i tipi di immoralità sessuale.
Nessun rapporto sessuale di alcun tipo dovrebbe avvenire al di fuori del matrimonio. Questo è appunto il messaggio del comandamento. Spesso l’immoralità sessuale non viene più vista come un male sociale particolarmente grave. Dio, tuttavia, condanna categoricamente tutte le forme d’immoralità sessuale (Apocalisse 21:8).

Il giusto orientamento sessuale

Dio ci ha dato il Settimo Comandamento per delineare e definire le regole sessuali che portano ad una felicità duratura e alla stabilità del rapporto di coppia. Nella confusione di questi tempi, non esiste nulla di cui si senta un bisogno maggiore.
Il sesso è stato creato da Dio; è stata una Sua idea. Al contrario di alcuni luoghi comuni, Egli desidera che noi godiamo, nell’ambito del matrimonio, di un rapporto sessuale piacevole e stabile. In quell’ambito, la nostra sessualità ci permette di esprimere il nostro amore, il nostro apprezzamento, la nostra tenerezza e la nostra devozione al nostro compagno o alla nostra compagna. Il rapporto sessuale, se basato sulla fedeltà, accresce di molto il nostro senso di benessere e di appagamento.
La gioia e la fiducia che ci derivano da un corretto rapporto matrimoniale possono influenzare positivamente anche la nostra interazione con gli altri, specialmente con i nostri figli. Dio desidera quindi che il rapporto matrimoniale sia protetto e rafforzato.
Egli ci dice, tramite la Sua Parola: «Godi la vita con la moglie che ami, durante tutti i giorni della vita della tua vanità, che Dio ti ha dato sotto il sole per tutto il tempo della tua vanità; poiché questa è la tua parte nella vita, in mezzo a tutta la fatica che duri sotto il sole» (Ecclesiaste 9:9).
Allo stesso tempo Dio ci avverte, a proposito dell’adulterio, «E perché, figlio mio, t’invaghiresti di un’estranea, e abbracceresti il seno della donna altrui? Ché le vie dell’uomo stanno davanti agli occhi dell’Eterno, il quale osserva tutti i sentieri di lui. L’empio sarà preso nelle proprie iniquità, e tenuto stretto dalle funi del suo peccato» (Proverbi 5:20-22).
Sull’adulterio le Scritture ci danno un altro monito: «Uno si metterà forse del fuoco in seno senza che i suoi abiti si brucino? Camminerà forse sui carboni accesi senza scottarsi i piedi? Così è chi va dalla moglie del prossimo; chi la tocca non rimarrà impunito» (Proverbi 6:27-29). «[L’adultero] troverà ferite ed ignominia, e il suo obbrobrio non sarà mai cancellato» (versetto 33).
Forse che tutte queste ammonizioni non siano altro che retorica invecchiata e bigotta? Non credetelo! Al contrario, basta considerare le rovine provocate in tutto il mondo dal sesso consumato al di fuori del matrimonio.

Le conseguenze dei peccati sessuali

Il danno personale e sociale provocato dall’infedeltà e dall’immoralità sessuale è così pervasivo che supera le nostre capacità di calcolarne i costi in termini di sofferenze umane e d’impoverimento. La maggior parte delle persone rifiuta semplicemente di valutare le sue conseguenze devastanti.
Sono due le opinioni che prevalgono. Alcune persone affermano di avere il diritto di fare qualsiasi cosa piaccia loro: “Nessuno venga a dirmi cosa devo o non devo fare nella mia vita personale”. Altri trovano il modo di giustificare virtualmente qualsiasi comportamento: “Non importa cosa faccio, almeno finché nessuno viene ferito”. Questo tipo di argomenti è utilizzato per giustificare ogni sorta di comportamenti sessuali, compresa la promiscuità. Entrambe le argomentazioni ignorano però una realtà fondamentale: il coniuge e i figli ne vengono feriti, spesso in modo grave e per tutta la vita!
L’immoralità, in tutte le sue forme, è in ultima analisi sempre distruttiva. Come dice il proverbio, «Chiunque commetta un adulterio è privo di senno; chi fa questo vuol rovinare se stesso» (Proverbi 6:32). La prima conseguenza dell’adulterio è un danno alla nostra mente e al nostro carattere.
Anche l’abbrutimento personale che deriva dall’immoralità sessuale provoca danni profondi. Nonostante si cerchi di negarlo, in realtà non lo si può evitare. L’apostolo Paolo ha detto ai cristiani di Corinto, città famosa per la sua atmosfera libertina, «Fuggite la fornicazione! Ogni altro peccato che l’uomo commetta è fuori dal corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo» (I Corinzi 6:18). Questi ammonimenti valgono sia nei confronti degli uomini che delle donne, dato che «Dio non è parziale» (Atti 10:34).
Considerate gli effetti devastanti della rivoluzione sessuale. L’esplosione delle malattie sessualmente trasmissibili è ormai una tragedia di dimensioni internazionali. Questo tipo di malattie comprende molte delle patologie infettive più diffuse al mondo. Soltanto l’AIDS di per se stessa si prende un tributo impressionante di vite umane e di sofferenze, a tal punto da tenere testa alle epidemie più mortifere della storia. Curarsi e fare ricerche mediche per individuare nuovi trattamenti è purtroppo ancora molto costoso.
Il declino della fedeltà coniugale e della devozione gli uni per gli altri, e il conseguente declino dei matrimoni, ha inciso pesantemente sull’incremento dei legami extraconiugali e della formazione di “unioni alternative” al modello naturale. La nostra è una società in cui domina la cosiddetta moda dell’usa-e-getta. È ormai diventata un’abitudine molto comune anche quella di non coltivare più nemmeno le relazioni di una vera amicizia pura e durevole.
I figli sono i grandi sconfitti di questa società che procede a velocità sempre maggiore verso la rivoluzione sessuale. Essi continuano a ricevere sempre meno orientamenti da parte dei genitori, i quali passano solo pochi minuti al giorno a contatto diretto con i loro figli. Dovremmo allora meravigliarci di vedere che fra i figli sta rapidamente emergendo una subcultura di alienazione e di disaffezione? É la società intera che sta perdendo di vista il profondo significato della famiglia.

Il costo delle disgregazioni famigliari

Un’altra conseguenza devastante della rivoluzione sessuale è costituita dalla rottura dei sodalizi familiari. Lo scioglimento dei legami affettivi, a sua volta, provoca altre tragedie sociali: la maggior parte degli individui economicamente svantaggiati vive in famiglie monoparentali. Le famiglie con un solo genitore sono una delle variabili principali nella crescente probabilità che avvengano attività criminali.
La disgregazione delle famiglie è una delle conseguenze principali dell’immoralità sessuale e dei fallimenti matrimoniali dovuti all’infedeltà sessuale. A tutto ciò dobbiamo poi aggiungere le esorbitanti spese legali dovute alle separazioni e i cali di produttività e di reddito, per non citare la perdita frequente della casa e delle proprietà personali. Questi fattori costringono alla povertà molte persone, in particolare se si tratta di madri sole con figli piccoli. Il problema è ulteriormente complicato dal fatto che alcuni di questi ragazzi crescono senza un lavoro adeguato e accumulano disturbi sociali, così da essere spesso destinati a restare a carico del sistema di protezione sociale anche ben oltre la fase adulta.
I divorzi creano problemi personali ancora più profondi. Le battaglie per l’affidamento dei figli durano anni. I figli restano intrappolati nella guerra psicologica dei genitori, i quali si combattono a vicenda per conquistare il loro affetto e la loro lealtà. Ne soffrono anche i voti a scuola: alcuni ragazzi abbandonano gli studi. A loro volta questi ragazzi diventano genitori in età sempre più precoci.

Il costo psicologico

Molto prima di un divorzio, sul compagno e sui figli del coniuge infedele va spesso a ricadere un danno emotivo e psicologico rilevante. Molti vengono travolti per sempre dalla disillusione, dalla vergogna e dalla perdita di autostima. In queste situazioni, la famiglia non può più dare quel calore, quel conforto e quella sicurezza che infondono fiducia e speranza. La mancanza di speranza contribuisce a provocare suicidi, che costituiscono, subito dopo gli incidenti, la prima causa di morte fra gli adolescenti e i giovani di oggi. Queste tragedie possono maturare anche alcuni anni dopo che sono stati gettati i semi della disperazione.
Il costo psicologico del tradimento, del rifiuto e dell’abbandono è devastante. Lo spirito di milioni di persone viene travolto dalla rabbia, dall’amarezza e dalla depressione poiché è stata tradita la fiducia in coloro che queste persone amavano, sia che si trattasse del coniuge o dei genitori. Molte di queste persone rimangono a quel punto sconvolte, dal punto di vista emotivo, per tutta la vita. Alcuni di loro cercano il conforto di chi li può consigliare, ma altri, spinti dal rancore, provano fin da subito a vendicarsi. I problemi si propagano e si moltiplicano. Chi ha mai detto che nessuno rimane scottato? L’adulterio e la promiscuità sono biglietti di sola andata verso vere e proprie tragedie personali e sociali. Il costo reale dell’immoralità sessuale è astronomico.

L’adulterio comincia nella mente

L’ossessione umana per l’autogratificazione è biblicamente definita come «concupiscenza», che significa «lussuria»,. Questa alla fine non paga. «Poiché tutto quello che è nel mondo — la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita — non è dal Padre, ma è dal mondo. E il mondo passa via con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio dimora in eterno» (I Giovanni 2:16-17).
La lussuria sta all’inizio dell’adulterio e dell’immoralità. «Voi avete udito che fu detto: Non commettere adulterio. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Matteo 5:27-28).
Diversamente da ciò che si pensa, le fantasie sessuali sono tutt’altro che innocue. Le nostre azioni traggono origine dai nostri pensieri, dai desideri che si affacciano alla nostra mente (Giacomo 1:14-15). Le fantasie che prefigurano incontri sessuali proibiti ci possono rendere vulnerabili di fronte a tentazioni reali. Non fate errori. Prima o poi capiteranno le occasioni per peccare. Dobbiamo prestare ascolto all’avvertimento di Gesù: l’adulterio incomincia dal cuore.

Non ogni attrazione è «concupiscenza»

E’ importante precisare che non tutte le forme di attrazioni costituiscono lussuria, altrimenti potremmo stravolgere grossolanamente la nostra concezione delle attrazioni legittime che precedono naturalmente il fidanzamento e, in un secondo momento, il matrimonio.
In varie occasioni riportate dalla Bibbia, Dio approva quella legittima attrazione sessuale che conduce correttamente al fidanzamento e al matrimonio. Quei desideri fanno parte delle forme mentali ed emozionali di cui Egli Stesso ha dotato l’uomo e la donna. Gesù ha condannato soltanto i pensieri e i comportamenti peccaminosi, non il desiderio, perfettamente legittimo, di sposarsi e di costruire un rapporto fedele con una persona dell’altro sesso. Egli non ha neppure vietato che si ammetta di essere attratti da una persona dell’altro sesso, ma è stato molto esplicito nel caso della lussuria, considerata la premessa, a livello mentale, di un rapporto per forza di cose immorale.
Possiamo tenere sotto controllo i desideri sessuali se li sostituiamo con un’attenzione altruistica rivolta agli altri. Naturalmente, questo tipo di altruismo è un dono che ci viene fatto da Dio attraverso il Suo Spirito, se glielo chiediamo (Romani 5:5; Galati 5:22).

Come abbandonare i peccati sessuali

Proprio per la prevalenza di rapporti sessuali immorali e illegali, oggi non sono molte le persone che iniziano a servire Iddio da una situazione sessualmente incensurabile. Spesso è tale situazione che impedisce loro a iniziare un vero rapporto con Dio, erroneamente conviti come sono che Dio non voglia avere a che fare con loro. Per instaurare un rapporto corretto con Dio, bisogna capire appieno come Dio giudica il nostro passato.
Dobbiamo solo renderci conto della benevolenza di Dio. Egli non prova nessun piacere nel vederci soffrire per i nostri peccati. Egli preferisce di gran lunga aiutarci a cambiare la nostra vita, ed è assolutamente desideroso di condividere la vita eterna nel Suo Regno (Luca 12:32). Dio perciò gioisce nel vederci pentire del male che facciamo a noi stessi; quando vede che iniziamo a vivere secondo la Sua legge, che descrive il vero amore (Ezechiele 33:11; Giacomo 2:8).
Quando una donna fu sorpresa in flagrante adulterio e venne condotta di fronte a Gesù, Egli non le perdonò il peccato, ma neppure la condannò. Le disse semplicemente: «Va’ e non peccare più!» (Giovanni 8:11). Davide afferma che Dio è «pietoso e clemente, lento all’ira e di gran benignità» (Salmi 103:8). L’apostolo Giovanni ha spiegato che «se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da toglierci i peccati e purificarci da ogni impurità» (I Giovanni 1:9).
Quale strada dovremmo intraprendere per modificare il nostro comportamento? La Parola di Dio ci consiglia di agire in questo modo: «Come renderà il giovane la sua via pura? Col badare ad essa secondo la tua parola. Io ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciarmi deviare dai tuoi comandamenti. Io ho riposto la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te» (Salmi 119:9-11). Le persone di tutte le età dovrebbero prestare ascolto a queste sante parole.
Il semplice pentimento per quello che abbiamo commesso non è sufficiente. Dio vuole che noi studiamo pazientemente la Sua Parola per apprendere le Sue regole di vita. Solo a quel punto, quando cioè avremo modificato in modo efficace e sincero i nostri modi di vivere, Dio ha promesso che «sebbene i vostri peccati abbiamo il colore del rosso porpora, saranno bianchi come la neve» (Isaia 1:18). Il pentimento genuino e la conseguente accettazione del perdono di Dio fanno parte integrale della nostra crescita spirituale.

La stabilità matrimoniale

Il sodalizio e la fedeltà sono due dei più grandi benefici che possiamo ottenere da un matrimonio amorevole e stabile. Dio ha confermato questa verità proprio nel momento in cui ci ha creato: «Poi L’Eterno Iddio disse: non è bene che l’uomo sia solo: io gli farò un aiuto che gli sia convenevole» (Genesi 2:18). «Due valgono meglio d’uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. Poiché se uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a colui che è solo, e cade senza avere un altro che lo rialzi» (Ecclesiaste 4:9-10).
La maggior parte di noi ha bisogno del sostegno, della complicità e della fedeltà di un marito o di una sposa amorevole. Abbiamo bisogno di una persona speciale che possa condividere i nostri momenti di tristezza e di euforia, i nostri trionfi e i nostri fallimenti. Nessuno può incarnare questo ruolo meglio di un coniuge che sappia condividere con noi un amore e un’attenzione profondi.
La società sta vivendo momenti difficili perché abbiamo perso la concezione che Dio ha avuto fin dall’inizio a riguardo del matrimonio. Il matrimonio non è una condizione che si sceglie per far contento Dio, ma è piuttosto una benedizione meravigliosa per quei coniugi che si conducono l’uno nei confronti dell’altra proprio nel modo che Dio ha inteso fin dal principio. La maggior parte delle persone desidera ed ha bisogno dei benefici che derivano da un matrimonio stabile. Per tornare a ciò che Dio voleva, dobbiamo conferire al matrimonio il rispetto e la sacralità che si merita. Dobbiamo attenerci scrupolosamente al comandamento del nostro Creatore: «Non commettere adulterio».
(Per eventuali approfondimenti: info@labuonanotizia.org )
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