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Guadiamo oltre le crisi

Cari anziani e fratelli,

con tutte le brutte notizie provenienti dal mondo, abbiamo davvero bisogno di buone notizie oggi! Ieri sera, dopo aver guardato il dibattito presidenziale, ho trascorso del tempo in meditazione e mi sono chiesto: qual è la cosa principale di cui hanno tutti bisogno in questo tempo? Hanno bisogno di aiuto per comprendere le condizioni del mondo? O hanno bisogno di aiuto per affrontare le grandi prove a cui siamo tutti sottoposti in questo momento storico così critico e cruciale? Sono giunto alla conclusione e alla convinzione che in questo tempo hanno tutti bisogno di incoraggiamento e consolazione. Abbiamo bisogno di forza e di volontà per continuare ad andare avanti, a dispetto dei nostri problemi e dei problemi che stanno affrontando i popoli del mondo.

Dopo di che, mi sono chiesto: che cosa posso dire che sia di consolazione e incoraggiamento? Spesso anch’io sento di averne bisogno. Abbiamo tutti bisogno di essere incoraggiati. Viviamo in un’era piena di giudizio e negatività, in cui ogni parola e ogni gesto vengono scrutati, criticati e resi pubblici. Ma possiamo dire di no al negativismo e reclamare le promesse che Dio concede a coloro che Lo cercano. Dobbiamo rivolgerci alla fonte della consolazione e della forza. Possiamo essere tutti ripieni di coraggio, forza e indicibile gioia se siamo sintonizzati con Colui che dà ogni dono buono e perfetto (Giacomo 1:17-18).

Dio ci comunica la Sua volontà e la Sua via mediante la Sua Parola. In Giovanni 6:63 leggiamo che Gesù disse: “È lo Spirito che vivifica; la carne non giova a nulla; le parole che vi dico sono spirito e vita”. La vita è il nostro dono più prezioso, ed essere chiamati a vita eterna è la chiamata per eccellenza. In Giovanni 6:63 Gesù eguaglia le Sue parole allo spirito. È lo Spirito che vivifica e le Sue parole sono parole di vita. Se vuoi essere ripieno della vita che viene dallo spirito devi custodire la Parola di Dio nel tuo cuore e nella tua mente perché possa essere il fondamento di ciò che pensi, dici e fai (Salmo 119:9-11).

La Parola di Dio deve diventare la nostra meditazione, come scrive il salmista: “Oh, quanto amo la tua legge! Essa è la mia meditazione per tutto il giorno” (Salmo 119:97). Meditare significa soffermarsi, indugiare, riflettere. Che cosa accade quando meditiamo e indugiano sulla Parola di Dio? Distogliamo i nostri pensieri da noi stessi e dai nostri problemi, e focalizziamo su ciò che è eterno. Ci risolleviamo dalla profondità della disperazione e riflettiamo sulle tante e preziose promesse di Dio. Concentriamo i nostri pensieri su ciò che è eterno.

Nel Salmo 77 il salmista descrive lo stato di profonda disperazione in cui si trova perché pensa continuamente ai suoi problemi. Nel verso 3, il salmista insiste sui suoi problemi e il suo spirito ne è sopraffatto. Nel verso 6 continua a pensare ai suoi problemi. Dal verso 7 al verso 9 la sua fede inizia a vacillare ed è pieno di pensieri negativi in quanto concentrato sui suoi problemi.

Ma poi nel verso 10 torna in sé e si rende conto che il suo problema è il suo problema: “Io ho detto: ‘Il motivo della mia afflizione è che la destra dell’Altissimo è mutata’” (Salmo 77:10). Smette di concentrarsi sui problemi e inizia a focalizzare su Dio e le Sue vie: “Ricorderò le opere dell’Eterno, sì, ricorderò le tue meraviglie dei tempi passati, mediterò su tutte le tue opere e considererò le tue gesta. O Dio, la tua via è santa; quale Dio è grande come Dio?” (Salmo 77:11-13).

Questi versi ci insegnano che è fondamentale restare concentrati sul quadro generale. Tieni sempre a mente queste parole: “Ma come sta scritto: ‘Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d’uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano’” (1 Corinzi 2:9).

Il nostro impegno deve essere rivolto verso la ricerca della vita eterna nel Regno di Dio. Non dobbiamo accontentarci di null’altro se non la vita eterna nel Regno di Dio. L’apostolo Paolo ci esorta a cacciare tutti i pensieri che vanno contro le preziose promesse di Dio: “Distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza di Cristo” (2 Corinzi 10:5). Non dobbiamo permettere alle notizie di oggi, o di qualunque altro giorno, di distoglierci dalle preziose promesse di Dio.

Un elemento chiave per essere incoraggiati è incoraggiare il prossimo. Dio vuole che ci incoraggiamo e ci tiriamo su a vicenda. La stessa profezia ha tre scopi principali: edificare, esortare e consolare (1 Corinzi 14:1-3). In Galati 6:1-6 l’apostolo Paolo parla dell’amore e del portare i pesi gli uni degli altri. Il verbo tradotto fare parte deriva dal termine greco koinoneo. Significa entrare in comunione o fratellanza con, diventare compartecipe, essere reso partner. Il secondo significato è entrare in fratellanza, unirsi a un socio, rendersi compartecipe o partner.

Abbiamo tutti dentro di noi la capacità di incoraggiarci a vicenda mediante parole e opere. “Una parola detta al tempo giusto è come dei pomi d’oro su un vassoio d’argento” (Proverbi 25:11).

Il capitolo nella Bibbia dedicato al sacrificio vivente, Romani 12, è uno dei capitoli di maggiore incoraggiamento in tutta la Scrittura, perché ci insegna come incoraggiarci a vicenda. Diventando un sacrificio vivente impariamo a consolarci e a incoraggiarci gli uni gli altri con la stessa consolazione che ci viene data da Cristo nelle nostre prove: “Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione” (2 Corinzi 1:3-4).

Sta a noi scegliere se crogiolarci nell’autocommiserazione o volgere lo sguardo verso le colline per ricevere forza e incoraggiamento. Non arriverà alcun cavaliere in un’armatura splendente per tirarci fuori dall’abisso. Ma c’è Uno che sta arrivando su un grande cavallo bianco e che al momento è seduto alla destra del Padre e intercede per noi (Ebrei 7:25). Dobbiamo smettere di concentrarci su noi stessi e sui nostri problemi, e rivestirci dell’intera armatura di Dio per spegnere tutti i dardi infuocati di Satana e catturare ogni pensiero che esalta sé stesso contro la conoscenza di Dio. Rivestiamo i lombi della nostra fede e combattiamo il buon combattimento!

Teniamo Dio e la Sua Parola al centro dei nostri pensieri. Riflettiamo sul Suo nome e su tutto ciò che il Suo nome rappresenta. Meditiamo sulla Sua Parola e indossiamo l’elmo della salvezza, che è la speranza, mantenendo ardente nella nostra mente e nel nostro cuore il quadro generale. Custodiamo la Sua Parola nel nostro cuore e nella nostra mente poiché sono spirito e vita.

Servendo Cristo,

Donald L. Ward (UCGIA)