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L’attuale crisi finanziaria mondiale provocherà una terza guerra mondiale?

Molti analisti affermano che l’attuale crisi mondiale finanziaria e lo scontro tra civiltà provocheranno alla fine un devastante conflitto a livello globale, così come profetizzato nella Bibbia.

Secondo un giornalista e pensatore geopolitico francese Laurent Artur du Plessis, la risposta è “Oui!”. Nel suo ultimo libro, La Troisième Guerre mondiale a commencé (La terza guerra mondiale è cominciata), pubblicato da Godefroy e non ancora disponibile in lingua inglese, spiega in dettaglio quali sono le ragioni per le quali egli ritiene che il mondo stia già vivendo le fasi iniziali di quella che diventerà probabilmente una guerra che devasterà il mondo con armi nucleari e biologiche.
Sebbene l’analisi sia basata sulla semplice osservazione dell’attuale situazione mondiale, molte delle sue conclusioni sono estremamente simili ad elementi della profezia della Bibbia contenuti in Daniele 11 e Apocalisse 13, soltanto per citare alcuni capitoli esemplificativi.
La tesi di du Plessis è quella secondo cui l’evento geopolitico che sta dominando e dominerà nel futuro prossimo il panorama mondiale sarà il confronto di due delle principali civiltà mondiali: le democrazie occidentali e l’Islam radicale wahabista. Nella prima parte del libro, spiega perché questa guerra di civiltà continuerà.
Una ragione è piuttosto semplice: le civiltà in opposizione presentano motivazioni di base che conducono inesorabilmente al conflitto. I valori dominanti che identificano la civiltà occidentale sono l’individualismo e la libertà (p. 35). Dall’altra parte la civiltà islamica si fonda su una religione. Egli sostiene che tutte le religioni hanno uno “spirito” (nel senso di un'”attitudine”) e quello dell’Islam è rappresentato dalla violenza (p. 62), una violenza utilizzata per espandere il proprio dominio con la forza.
La tensione e la violenza risultanti vengono già percepite nel mondo in aree come il Medio Oriente, in particolare, ma anche tra India e Pakistan, in Indonesia e in varie nazioni africane. Il Pakistan si è ultimamente rivelato una potenza nucleare; se passasse nelle mani degli estremisti islamici, e du Plessis ritiene che questo accadrà, questi estremisti metterebbero le loro dita sul “grilletto” nucleare.
Lo scontro tra queste due civiltà, continua nella seconda parte del libro, verrà inasprito da un tracollo economico a livello internazionale determinato da un grossolano abuso dell’indebitamento (ciò che in un titolo di un capitolo viene definito il “tracollo da overdose di credito”), in particolare deficit di budget a livello nazionale, pesanti tassazioni e politiche finanziarie che schiacciano la produttività e impediscono alle aziende di prosperare.
Mentre questo crack economico globale renderà la vita molto difficile in Occidente, la vita nel “mondo in via di sviluppo”, in cui sono compresi quasi tutti i paesi musulmani, diventerà assolutamente miserevole, se non addirittura impossibile.
A mano a mano che le fonti di aiuto finanziario si prosciugheranno a causa di questa carestia economica, le strutture sanitarie nel terzo mondo, già povero in molte aree, si deterioreranno ancora di più, portando ad un brusco aumento delle epidemie.
In effetti nelle Scritture, come ad esempio Apocalisse 6:5-8 e Matteo 24:7, la Bibbia predice che prima del ritorno di Gesù Cristo, si assisterà ad una catastrofica crescita delle carestie e delle epidemie.

Un moderno califfo prenderà il potere

La crisi economica, continua du Plessis nella terza parte del libro, incoraggerà il potere di gruppi estremisti islamici radicali in tutti i paesi del mondo islamico arabo e non arabo. du Plessis ritiene che dai deboli stati del mondo arabo nascerà un movimento islamico unito, che comprenderà nazioni musulmane arabe e non arabe.
Egli prevede una reintroduzione del califfato, probabilmente sotto un turco. Nel mondo islamico un califfo è un capo che ha potere sia a livello religioso che civile su tutte le nazioni musulmane. Il fatto di avere un leader supremo riconosciuto di questo tipo consentirà di coordinare gli sforzi da parte dell’intero mondo islamico. Richiama l’attenzione su diverse organizzazioni islamiche estremiste nell’Asia Centrale musulmana, gruppi come ad esempio il Movimento Islamico dell’Uzbekistan e il “Partito di Liberazione” Hizh ul-Tahir “, che stanno cercando in modo attivo di creare supporto nel mondo islamico per ristabilire il califfato.
du Plessis ritiene che non sia strano credere che questo potrebbe accadere in quanto “l’alchimia della storia spinge improvvisamente fuori dall’anonimato persone eccezionali in momenti eccezionali” (p. 235).
Egli ritiene che questa tensione crescente tra l’Islam e l’Occidente abbia anche un interessante effetto collaterale in Europa. Prevede un fervente rinnovamento del sentimento e della pratica religiosa (p. 44). Questo shock delle civiltà porterà l’Europa alla Cristianità delle origini. Verrà pertanto creata la situazione favorevole per un improvviso scoppio di violenza e di guerra. L’autore prevede attacchi terroristici contro le democrazie occidentali: attacchi chimici, biologici o nucleari nei maggiori porti (forse nascondendo le armi in contenitori cargo, la cui sicurezza può essere difficilmente garantita); aerei di linea commerciali fatti cadere da missili trasportabili; bombe radioattive fatte esplodere in grandi città, attacchi a sorpresa nelle centrali nucleari. Tutto questo rientra nelle possibili azioni e potrebbe essere utilizzato dai kamikaze che cercano il martirio. du Plessis conclude che i paesi occidentali utilizzeranno quindi le loro armi nucleari come unico strumento per bloccare il terrorismo. Intere città e persino intere nazioni verranno rase al suolo. Praticamente tutte le nazioni del mondo saranno costrette a prendere posizione in questo conflitto. Esso rappresenterà l’atto finale di una guerra mondiale ancora più devastante e terribile rispetto a qualsiasi altra conflagrazione nella storia del mondo.
È interessante notare che egli prevede la possibilità che la Russia potrebbe non essere dalla parte dell’Europa, ma piuttosto con gli Islamici in cambio della possibilità di alcune acquisizioni in Europa. Questo creerà la situazione favorevole per un conflitto militare tra l’Europa e la Russia nello stesso momento in cui l’Europa starà affrontando una guerra con il mondo islamico unito.
Per coloro che studiano le profezie bibliche, la maggior parte dello scenario appena descritto appare familiare.

Paralleli biblici con questo scenario

Daniele 11 rappresenta una profezia dettagliata relativa a due principali potenze chiamate “il re del nord” e “il re del sud”. La maggior parte della profezia è stata accuratamente realizzata nei tempi antichi dalle dinastie seleucide e tolemaiche, che si trovavano a nord e a sud di Gerusalemme. Ma parte di questa profezia deve essere ancora realizzata e lo sarà alla fine dei tempi.
Altre profezie mostrano che in questo stesso tempo ci sarà una resurrezione finale dell’Impero Romano in Europa (per ulteriori dettagli, vedere il nostro opuscolo gratuito The Middle East in Bible Prophecy). Questo “re del nord” dei nostri giorni è anche il potente leader economico-politico a capo di un Impero Romano restaurato della fine dei tempi. Nell’Apocalisse 17:11-18 viene chiamato “la bestia”.
Daniele 11:40 dice: “Al tempo della fine il re del sud si scontrerà con lui [il re del nord]; il re del nord verrà contro di lui come un turbine…”. Questo ci indica che alla fine dei tempi ci sarà un potente leader militare nel nord, l’Europa, e un altro a sud della Terra Santa.
I paesi che sono in genere a sud dell’Israele dei giorni nostri sono i paesi islamici tra cui l’Egitto, la Giordania, l’Arabia Saudita, lo Yemen, la Libia e l’Etiopia (molta della popolazione dell’Etiopia è cristiana, ma la religione prevalente è comunque quella islamica). Pertanto è molto probabile che il dominio del re del sud possa comprendere queste aree.
In effetti l’Egitto, la Libia e l’Etiopia vengono indicati in modo specifico in Daniele 11:43 come paesi conquistati dal re del nord dopo il suo attacco militare al re del sud.
Un califfo potrebbe essere appunto il capo descritto come re del sud, e come abbiamo visto, du Plessis ritiene che un mondo arabo unito attaccherà realmente l’Europa utilizzando armi di distruzione di massa e l’Europa risponderà militarmente, facendo probabilmente ricorso ad armi nucleari.
Un attacco nucleare o biologico sul suolo europeo potrebbe certamente determinare azioni di rappresaglia da parte di un leader militare europeo. Si tratta esattamente di quanto Dio disse che sarebbe quindi accaduto a Daniele, cioè che il re del nord “verrà contro di lui [il re del sud] come un turbine” (verso 40).
Dopo la conquista da parte del re del nord della maggior parte del Medio Oriente “le notizie dall’est e dal nord lo turberanno; perciò partirà con gran furore, per distruggere e votare allo sterminio molti” (Daniele 11:44). Come prevede du Plessis, se la Russia (che si trova “ad est e a nord” della Terra Santa) supportasse effettivamente il potere terroristico islamico, ciò determinerebbe un conflitto tra la Russia e l’Europa.

La religione e la politica mondiale si fondono

Apocalisse 17 mostra le immagini di una prostituta seduta sulla “bestia” blasfema che ha sette teste e 10 corna. Gli animali o le bestie nell’Apocalisse rappresentano i governi, le nazioni o i governanti e le donne rappresentano le religioni (vedere a questo proposito il nostro opuscolo The Book of Revelation Unveiled).
Questa prostituta rappresenta una falsa religione che, per un certo tempo, dominerà il governo della Bestia, che combatterà contro l’Agnello (Gesù Cristo) al suo ritorno. Ancora una volta, come prevede du Plessis, la religione avrà un ruolo importante nel determinare la coesione del nuovo potere europeo.
È necessario indicare che lo scenario rappresentato da Plessis non rappresenta esattamente il futuro predetto dalla Bibbia. Egli crede, ad esempio, che gli Stati Uniti lavoreranno insieme durante la futura conflagrazione del mondo e usciranno dalla prossima guerra come grandi vincitori. Non è esattamente ciò che dice la Bibbia (per ulteriori informazioni in merito, richiedere o scaricare dal nostro sito l’opuscolo gratuito The United States and Britain in Bible Prophecy).
In definitiva, Artur du Plessis non basa le sue percezioni su ciò che Dio ha rivelato attraverso Daniele, Gesù e Giovanni. È tuttavia sorprendente che le persone informate che studiano la scena geopolitica attuale raggiungano conclusioni che possono essere paragonate a ciò che le Scritture hanno predetto migliaia di anni fa. Si tratta di un’altra spaventosa indicazione del fatto che stiamo vivendo in quel periodo che la Bibbia definisce “la fine dei tempi”.
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