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Santificare il giorno del Signore: Fondamentale per il rapporto con Dio Creatore

Per quale ragione il fatto di riposare un giorno alla settimana, precisamente il giorno di Sabato, è così importante che Dio l’ha confermato in uno dei Suoi Dieci Comandamenti? Il sabato, giorno di riposo e il vero «settimo giorno» della settimana, è stato donato da Dio come un tempo di quiete e di rigenerazione spirituale. Il riposo sabbatico, quale settimo giorno della settimana biblica, inizia al tramonto di venerdì sera e finisce al tramonto di sabato sera.

L’osservanza di questo comandamento ci aiuta a stabilire e definire la giusta relazione con Dio, il come dobbiamo amarlo, onorarlo e rapportarci a Lui. Ci spiega il perché dobbiamo prenderci quel tempo speciale per avvicinarci maggiormente al nostro Creatore.
Perché il settimo giorno? Come può il nostro rapporto con Dio trarre giovamento dall’osservanza di quel giorno particolare, piuttosto che di qualunque altro giorno? Dopo tutto, la notte di venerdì e il giorno di sabato vengono solitamente trascorsi facendo ogni sorta di sport, di attività, di lavoro e di altre attività secolari. Perché dovremmo comportarci diversamente? Non si tratta forse di un comandamento soltanto simbolico, da non prendere quindi mai alla lettera, e non è stato forse un comandamento ignorato da Gesù Cristo, il quale ci ha così lasciati liberi dall’obbligo di rispettarlo?
Queste domande rappresentano alcune delle credenze che da molto tempo si sono diffuse quasi ovunque a proposito del comandamento e osservanza del sabato.
In realtà questo comandamento è molto più semplice e facile da comprendere di quanto non sembri a prima vista. E allora perché mai così tante persone hanno ignorato, attaccato e interpretato scorrettamente questo comandamento? Non conoscono la vera storia. Non può essere che la causa principale di questa ignoranza siano le menzogne diffuse da Satana il diavolo, il seduttore di tutto il mondo? In fondo, questa entità diabolica vuole che noi accettiamo le sue opinioni poiché odia la legge di Dio. Egli fa tutto ciò che è nelle sue possibilità per farci ignorare del tutto questo Comandamento o per convincerci a evitarlo attraverso i ragionamenti degli uomini.
Pochi riescono a cogliere la portata dell’indottrinamento che Satana riesce a produrre nella società. Satana è riuscito a ingannare la maggior parte dell’umanità (Apocalisse 12:9) ed è il «dio di questo mondo» (II Corinzi 4:4, 1 Giovanni 5:19). Il suo obiettivo è sempre stato quello di indurre il genere umano a interrompere ogni rapporto con il vero Dio. Egli non desidera altro che deviare le persone dal costruire un rapporto amorevole, personale con il loro Creatore, che è proprio lo scopo principale del Quarto Comandamento. Satana il diavolo sa che, ignorando il riposo sabbatico, l’essere umano non può avere un rapporto spiritualmente produttivo con il Suo Creatore, né la possibilità di entrare nel riposo eterno del Regno di Dio.

Gesù e i Suoi apostoli santificavano il giorno di riposo

Cosa ci insegna l’esempio personale di Gesù Cristo a proposito del giorno di riposo? «E venne a Nazareth, dove era stato allevato; e com’era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga, e alzatosi per leggere, gli fu dato il libro del profeta Isaia» (Luca 4:16). Gesù santificava il giorno del riposo per attuare gli scopi principali del Sabato: guarire le persone e aiutarle a costruire un rapporto personale con il Padre Eterno.
Dopo la risurrezione di Gesù, gli apostoli seguirono il Suo esempio e continuarono ad osservare il giorno di riposo. «E Paolo, secondo la sua usanza, entrò da loro, e per tre sabati tenne loro ragionamenti tratti dalle Scritture» (Atti 17:2). «E Paolo ogni sabato discorreva nella sinagoga, e persuadeva Giudei e Greci» (Atti 18:4).
Invece, la maggior parte della società occidentale, che si dichiara “cristiana”, in realtà non segue l’esempio stabilito da Cristo e dai Suoi apostoli. Eppure il giorno del Sabato era divenuto popolare in Italia, in Francia e in Spagna durante i primi quattro secoli. Il nome Sabato deriva dall’ebraico Shabbath (Riposo). L’intero sistema sociale usa ancora chiamarlo Sabato (Riposo), ma lo profana sistematicamente lavorando in esso. Perché? Hanno preferito continuare a rispettare come giorno di riposo il “Soledì”, in onore del loro “dio sole invitto” (Deus Sol Invictus), che in seguito fu denominato “Domenica” e imposto come giorno di riposo a tutti quei “cristiani” che, pavidamente, lo accettarono. Gli altri giorni della settimana continuano ancor oggi ad avere nomi di origine pagana: lunedì, martedì, etc.
Affermano che la Domenica è il nuovo giorno di riposo che Dio ha dato al Cristianesimo. Falso! L’apostolo Paolo lamentava che, già nel suo tempo, alcuni avevano iniziato a predicare «un altro Vangelo» pieno di menzogne (Galati 1:6-8, 1Tess. 4:13-18; 2:1-17). L’idea che Gesù fosse risuscitato nel giorno di Domenica anziché di Sabato fu diffuso attraverso quel «falso vangelo», da parte di un clero divenuto politicizzato e antisemita. Ma un accurato computo degli eventi narrati nella Bibbia prova che Gesù fu nel giorno di Sabato, qualche ora prima del tramonto.
L’abolizione del Sabato e l’osservanza della Domenica sono state imposte ai credenti dal cosiddetto Sacro Romano Impero, diversi secoli dopo Cristo. L’osservanza del primo giorno della settimana, il “Soledì” – com’era stato chiamato fino ad allora da tutti popoli pagani – fu ribadita è voluta dall’imperatore Costantino. La maggior parte dei cardinali politicizzati accettò passivamente. Altri invece, come Policarpo, furono assassinati. Molti altri fedeli al quarto comandamento furono trucidati. Molti altri furono costretti a fuggire fuori dell’Impero, dove sopravvissero e ci hanno tramandato questa preziosa verità.
Da nessuna parte nella Bibbia sta scritto che il Padre Eterno e Gesù Cristo ci permettono di cambiare a nostro piacimento il giorno di riposo, spostandolo dal Sabato alla Domenica, dal settimo al primo giorno della settimana. La Bibbia afferma che nessun individuo può cambiare «la legge e i tempi di Dio» senza cadere sotto il giudizio di Dio. Nessuna istituzione o sistema sociale può arrogarsi l’autorità di considerare il SABATO come giorno lavorativo, quando Iddio l’ha invece «benedetto» e «santificato» affinché troviamo riposo in Lui. Forniscono mille spiegazioni pseudo storiche per annullare le Scritture bibliche. Sono degli abilissimi “revisori” della storia. Ma prima o dopo sarà Dio a chiedere conto di questa loro superbia.

Il vero giorno di riposo e il sacro rapporto con Dio

Il Sabato è fondamentale per il nostro rapporto con Dio, poiché questo giorno influenza il modo in cui Lo percepiamo e Lo onoriamo. Dovremmo celebrare il Sabato attraverso la sacra adunanza e il culto a Dio proprio in quel giorno. Altrimenti rischiamo di perdere quella comprensione speciale che Dio vuole si sviluppi in noi attraverso il Suo culto in quel particolare giorno della settimana.
Grazie alla cessazione del nostro lavoro e delle nostre attività settimanali, il riposo sabbatico è inteso a rammentarci una lezione essenziale: il nostro Creatore smise di costruire la parte fisica della Sua Creazione per iniziare la creazione spirituale! Come? Dando all’uomo un appuntamento settimanale, un giorno di riposo, per venire a convegno e dialogare! (Genesi 2:1-3). Dio si riposò dalle sue opere non perché fosse stanco, ma per iniziare ad istruire questa Sua nuova creatura, fatta «a sua immagine e somiglianza» e, quindi, per instaurare con la nuova creatura un dialogo di Padre-figlio!
Il Sabato è un giorno speciale per ricordarci che il tutto esiste grazie al Creatore e che noi siamo opera delle Sue mani, non il risultato di una causa cieca e accidentale. Ci è stato dato come dono affinché possiamo dedicarci e approfondire il nostro rapporto spirituale con Dio.
Il Sabato cristiano non è un giorno in cui non si deve far nulla, come alcuni pensano. Al contrario, il Sabato è un giorno speciale in cui dobbiamo cambiare drasticamente lo scopo della nostra attività. Negli altri giorni ci resta pochissimo tempo da dedicare alla famiglia e a Dio. Lavoriamo per guadagnare soldi e comprare il cibo per la famiglia. Invece, nel giorno di Sabato, se rispettiamo il comandamento di riposarci dal lavoro quotidiano, ci ritroviamo con molto più tempo da dedicare a Dio, alla famiglia e alla santa adunanza con gli altri credenti, i nostri fratelli in Cristo.
Dio ha detto attraverso un Suo profeta: «Se tu trattieni il piede per non violare il sabato facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia, e venerabile ciò che è sacro all’Eterno, e se onori quel giorno anziché seguire le tue vie e fare i tuoi affari e discutere le tue cause, allora troverai la tua delizia nell’Eterno; io ti farò passare in cocchio sulle alture del paese, ti nutrirò della eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell’Eterno ha parlato» (Isaia 58:13-14). Queste parole non sono dirette soltanto agli ebrei, perché Dio non ha riguardi personali. Giacobbe è un discendente del patriarca Abrahamo e i Cristiani sono suoi discendenti spirituali in virtù della fede in quell’unica progenie che stato Gesù Cristo. Ciò che Dio ha promesso ad Abrahamo e a Giacobbe lo promette anche a tutti quelli che si ravvedono. Quando avverrà la risurrezione, i trasgressori del Sabato saranno forse assieme ad Abrahamo, a Giacobbe e al profeta Isaia?
Se diciamo di avere il Vangelo di Dio come fondamento del nostro credo e della nostra fede, dovremmo essere coerenti praticando ciò che la Scrittura dice. Dovremmo ricordare che è proprio per «trovare la nostra delizia nel Signore» che dovremmo smettere dalle nostre fatiche quotidiane durante tutto il giorno di Sabato per imparare a praticare invece la via di Dio!
I rapporti interpersonali occupano tempo. Ogni sodalizio che voglia avere successo richiede il suo tempo. Non ci può essere nessuna relazione stretta senza l’impiego del tempo – sia che si tratti di fidanzamento, di matrimonio o di amicizia. Il nostro rapporto con Dio Creatore non fa eccezione. Perciò Dio ci ha assegnato del tempo speciale «benedicendolo» – un appuntamento nel lasso di tempo da LUI stabilito – per conferire con LUI, per imparare ad onorarlo e ad amarlo come ci ama LUI dandoci il dono immeritato della vita.
Naturalmente siamo esortati a pregare Dio in ogni tempo. Siamo chiamati ad amare e accogliere anche quelli che devono ancora crescere in questa fede perché pensano che “tutti i giorni sono uguali”, ma guai se uno toglie loro il riposo settimanale. Altri credono che un giorno di riposo valga l’altro. Il problema però non sta nel giorno in sé. Il problema è questo: Imporre a Dio un appuntamento settimanale diverso da quello che Dio ha comandato non è onorare Dio ma equivale a sfidare la Sua autorità! Dio ci comanda il Sabato, un giorno specifico, per vedere se noi siamo tanto umili da obbedirlo. La disobbedienza è mancanza di fede, un peccato di superbia e arroganza. Molta gente è tanto schiava quanto lo erano gli Israeliti in Egitto. Gesù Cristo libererà i popoli da tutti gli attuali regimi, quand’Egli sarà tornato sulla Terra con l’onnipotenza e l’immortalità di Dio. Quelli che sviano i popoli insegnando l’abolizione del quarto comandamento di Dio, annullando il riposo sabbatico, NON sono persone che tremano davanti agli insegnamenti di Dio. Sono persone che erigono al disopra della Parola di Dio. Ma Dio dice: «Ecco su chi io poserò lo sguardo: su chi è umile, che ha lo spirito contrito, e trema alla mia parola» (Isaia 66:2).
Dio vuole che noi ci prendiamo del tempo speciale per poterlo onorare il Sabato. Solo il sabato, il settimo giorno, può servire a questo fine. Semplicemente perché l’ha dato e comandato LUI.
La parola ebraica che sta ad indicare il Sabato, «Shabbath», significa «smettere, prendersi una pausa, un intervallo». Di Sabato noi dobbiamo imparare a prenderci il giorno libero dalle nostre attività settimanali, per rivolgere la nostra attenzione al Creatore, alla famiglia e alla comunità dei credenti. Perché? «In sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l’ha santificato» (Esodo 20:11). Il Sabato ci rende consapevoli di quanto sia reale Dio nostro Creatore, in un modo speciale è differente da quello di ogni altro comandamento. Dio trasferisce il «riposo» del Suo regno nel giorno del Sabato, donandoci l’opportunità e il privilegio di riposarci dalle fatiche di sei giorni per avere il tempo di conoscerlo e stringere con Lui un rapporto destinato a diventare eterno!

Una creazione che ancora non riconosce il Creatore

Guardiamoci intorno. Date uno sguardo al mondo che ci circonda. La teoria dell’evoluzione, che afferma che il mondo, e tutto ciò che vi è contenuto, sia nato dal nulla, domina il pensiero delle persone più colte. La maggior parte dei ricercatori rifiuta l’idea che la Creazione richieda un Creatore onnipotente, il quale abbia intenzioni e pensieri precisi. Perfino molti scienziati che si professano “credenti” accettano questo punto di vista razionalista. Cionondimeno, è proprio l’osservanza del Sabato a mantenere costante – in tutti coloro che osservano anche i primi quattro dei Dieci Comandamenti, la consapevolezza che la loro fede si fonda sull’esistenza di un Creatore reale e intelligente.
Leggiamo: «Per fede [in ciò che la Bibbia ci dice] intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti» (Ebrei 11:3). Quella stessa fede non è altro che un’indistruttibile convinzione che la Bibbia sia stata ispirata dallo Spirito di Dio, e che ci riveli accuratamente come il mondo e l’umanità siano stati creati.
Dio rivela pochi dettagli del modo in cui Egli ha creato l’universo: nella pratica Egli ci informa solo di averlo creato. L’osservanza del giorno di riposo ci riporta costantemente alla mente proprio questo fatto. Dio non vuole che perdiamo questa consapevolezza. Egli sa che chiunque trascuri questa conoscenza perde di vista quello che Egli è o rappresenta. Questa è un’altra valida ragione per cui l’osservanza settimanale del Sabato è così importante per il nostro rapporto con il nostro Creatore. Il riposo settimanale del Sabato tiene alta la consapevolezza che stiamo onorando il Creatore dell’universo.

Una creazione che continua, ma a livello caratteriale, spirituale!

Il Sabato non è soltanto un modo di ricordare la Creazione passata. Dio terminò la parte fisica della Sua Creazione in sei giorni. Tuttavia, la parte spirituale della Creazione è tuttora in corso! Gesù non è il Signore della Domenica ma del Sabato (Marco 2:28, Matteo 24:20, Isaia 66:22:24, Ebrei 4:9).
Non la domenica, ma il Sabato è il santo giorno in cui Gesù Cristo fu risuscitato. Attraverso la Sua risurrezione dai morti in quel santo giorno, Egli ha preservato il «primato» divenendo anche il «primogenito d’ogni creatura … ond’Egli sia il primogenito fra molti fratelli» (Colossesi 1:16; Romani 8:29).
La nuova Creazione spirituale è interiore, nel cuore e nel spirito di ciascuno di noi. L’apostolo Paolo scrisse: «Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove» (2 Corinzi 5:17). Questo «rinnovamento» inizia quando «avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; ad essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, e a rivestire l’uomo nuovo che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e santità che procedono dalla verità» (Efesini 4:22-24). L’uomo è «nuovo», quando «si rinnova in conoscenza ad immagine di Colui che l’ha creato» (Colossesi 3:10).
Un nuovo carattere spirituale non può nascere solo dalla nostra stessa volontà. Il «vecchio uomo» non potrà che soccombere sconfitto dalle debolezze e dagli istinti della natura umana. Paolo ha reso bene il senso di questa lotta interiore: «Difatti, io so che in me, vale a dire nella mia carne, non abita alcun bene; poiché ben trovasi in me il volere, ma il modo di compiere il bene, no. Perché il bene che voglio, non lo faccio, ma il male che non voglio, quello faccio» (Romani 7:18-19). Nei versetti 24 e 25 l’apostolo Paolo chiarisce che, senza lo Spirito di Cristo, il corpo del credente è schiavo della legge del peccato che dimora in lui e “serve alla legge di Dio” soltanto “nella mente”. In altre parole una fede vanificata dai propri peccati. Poiché un albero si riconosce dai suoi frutti, Paolo si rendeva conto che una tale condizione non conduce alla salvezza. «Misero me uomo! Chi mi trarrà da questo corpo di morte? Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo…» (v. 24). Occorre quindi chiedere a Dio per ricevere il dono dello Spirito di Cristo ed essere, in virtù di quello Spirito divino, liberati dal dominio della carne che produrre solo opere di morte.
Troppo spesso la maggior parte dei credenti vive una doppia vita, giustificando continuamente le proprie trasgressioni sulla base di un errata interpretazione del versetto 25, dove Paolo scrive: «Così dunque, io stesso con la legge servo alla legge di Dio, ma con la carne alla legge del peccato». Paolo qui non si riferisce al punto di arrivo verso il quale siamo chiamati a protendere. Si riferisce alla nostra misera condizione iniziale, al punto di partenza in cui tutti ci troviamo all’inizio del nostro cammino verso Dio.
Dio Stesso cerca di creare in noi un carattere spirituale giusto e devoto, simile a quello di Suo figlio Gesù Cristo. Egli modifica il nostro modo di pensare carnale, lo rinnova, e contemporaneamente ci dona la forza di volontà e la capacità di resistere alla nostra stessa natura carnale e dominarla laddove sorgono istinti disordinati. L’apostolo Paolo lo conferma, quando afferma che «Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza» (Filippesi 2:13). Ciò significa che, a tutti quelli che desiderano seguirlo sinceramente, Dio dona anche la fede e il coraggio necessari a chiedere al proprio datore di lavoro l’esonero lavorativo per il Sabato. E Dio spiana la strada, come fece con i figli d’Israele. A questo riguarda, possiamo fornire la modulistica necessaria a quanti ci frequentano.

Il Sabato: Giorno di «Rinnovamento dello Spirito»

Se siamo in Cristo, il Padre Eterno sta forgiando in noi il Suo carattere, la Sua natura divina (2 Pietro 1:4). Riuscite a capire quanto sia importante questo? Il riposo settimanale che Egli ha stabilito per sempre, a ricordarci che Egli è il Creatore, è lo stesso periodo settimanale durante il quale Egli ci insegna e ci trasforma nella Sua nuova creazione spirituale!
La Parola di Dio ci definisce «figli appena generati» e afferma che dovremmo «appetire il puro latte spirituale, onde per esso crescere per la salvezza» (2 Pietro 2:2). Il Sabato è il momento nel quale Dio desidera che noi ci avviciniamo a Lui attraverso lo studio della Sua Parola, la preghiera personale e il culto collettivo nella Sua Ecclesia, quando si può andare e tornare nello stesso giorno. Egli ha santificato quel giorno preciso, separandolo e distinguendolo dagli altri, perché ha inteso presentarlo e usarlo per noi e assieme a noi come momento sacro (Genesi 2:1-3). Noi dovremmo rispettarlo per “trovare letizia nell’Eterno” (Isaia 58:14), per dilettarci alla Sua presenza, alla presenza del “Corpo di Cristo”, la Chiesa da LUI fondata 19 secoli fa. Non la “chiesa” armata dall’Imperatore Costantino cinque secoli dopo Cristo.
Sabato è il giorno in cui i discepoli di Cristo dovrebbero avvicinarsi in congregazione. «Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono usi di fare, ma esortandoci a vicenda [per parteciparvi]; e tanto più che vedete avvicinarsi il gran giorno» (Ebrei 10:24-25).
Sabato è il solo giorno in cui Dio abbia ordinato le riunioni settimanali: «Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è sabato, giorno di completo riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è un lavoro consacrato all’Eterno in tutti i luoghi dove abiterete» (Levitico 23:3). Chi abita troppo lontano per andare e tornare nello stesso giorno, può chiederci di collegarsi al nostro Auditorium Virtuale per partecipare virtualmente alla santa adunanza sabatica e seguire i sermoni online in diretta.
Le prove riportate all’interno del Nuovo Testamento dimostrano che gli apostoli di Gesù Cristo e i primi Cristiani continuavano a riunirsi il settimo giorno, di Sabato. Naturalmente capitava che essi si visitavano in giorno di Domenica, ma lo facevano per socializzare, per mangiare insieme, e non per celebrare il culto al Signore. Questo accadeva perché il giorno di Domenica era giorno di riposo dei soldati romani e dei Samaritani che abitavano in Gerusalemme. Da notare inoltre che, per la Bibbia, il “primo giorno della settimana” inizia dopo il tramonto del Sabato, e spesso accadeva che i fratelli, “spezzavano il pane” insieme nel primo giorno della settimana semplicemente perché continuavano a stare insieme anche dopo il tramonto del Sabato; una cosa che viene naturale quando si è desiderosi di fratellanza o si deve discutere più a lungo di cose che riguardano la propria vita o la sopravvivenza stessa della Chiesa.
Pochi si rendono conto che al tempo di Gesù e dei primi Cristiani, i territori di Gerusalemme e la Giudea erano abitati sia da giudei che dai pagani e quindi vi erano quivi religioni diverse ciascuno con diverso giorno di riposo settimanale. In verità anche in quella regione vigevano due giorni di riposo, il Sabato per i giudei e il giorno del “dio sole” per tutti gli altri. I primi pagani che si convertirono a Cristo riposavano anche nel giorno dedicato al “dio sole” non per offrire il culto a Dio, ma perché il sistema romano li obbligava a non violare quel giorno, pena la morte. Quindi essi si ritrovarono ad osservare due giorni uno dopo l’altro, come succede ancor oggi a molti osservatori del Sabato. La distruzione di Gerusalemme per mano dell’imperatore Tito, nel 70 dopo Cristo, non esentò la Chiesa primitiva di Roma di essere attaccata da lupi travestiti da agnelli, i quali si infiltrarono per guidarla più politicamente che religiosamente, competendo spesso con il potere dell’Impero, fino a sostituire letteralmente l’Impero, divenendo essa stessa “Sacro Romano Impero”. La chiesa di Roma cominciò a prevaricare su tutte le altre chiese, a considerarsi la “nuova Gerusalemme” e “regno di Dio” sulla terra e ad imporre militarmente le proprie regole, a discapito del vero giorno del Signore e di altri comandamenti di Dio. Cominciò così anche il razzismo viscerale della chiesa di Roma contro l’ebraismo in generale. Ance se dissimulato, questo antisemitismo è reale ed ha radici storiche secolari. Ignorare questo fatto conduce a una errata lettura della storia e della profezia biblica.
A mano a mano che in Giudea si diffondeva il Cristianesimo anche molti Gentili, quivi residenti, aderirono alla fede in Cristo e iniziarono ad osservare il Sabato quale vero settimo giorno della settimana, secondo il comandamento di Dio. Il giorno del Sabato che ci ritroviamo a chiamare oggi non arrivò in Europa in virtù dei pochissimi Giudei ch’erano immigrati con doppia cittadinanza o esiliati da tener d’occhio. Invece furono principalmente i primi pagani convertitosi a Cristo, soldati romani e commercianti dell’Asia Minore, a diffondere l’esistenza e l’osservanza del Sabato in gran parte dell’impero Romano del primo secolo. Questo spiega perché ancor oggi noi europei (italici, galli, ispanici, ecc.,) chiamiamo il Sabato dal nome originale: Shabbath! Il Cristianesimo vero e l’osservanza del Sabato erano diventati molto popolari. Era un’epoca di relativa libertà delle fedi e questo permetteva ad ogni comunità di credenti una libera ricerca della verità. Questo miracolo durò fino a quando i cardinali della religione mitraica dell’impero non videro minacciato il loro culto al “dio sole” e iniziarono ad adottare una contraffazione del cristianesimo, inventando la favola che Gesù sarebbe risorto nel “loro” giorno e non di Sabato: da allora hanno eretto un castello di sacro e profano, di mezze verità e menzogne in contraddizione con la Sacra Bibbia. Questa è una delle ragioni per cui essi si sono arrogati il diritto esclusivo di interpretare le Sacre Scritture. Ogni altra interpretazione è stata soggetta a persecuzione.
Inizialmente, in tutto il territorio dell’impero, i primi discepoli di Gesù – giudei e pagani convertiti – osservavano il riposo sabbatico attraverso il dono e il rinnovamento dello Spirito Santo, prendendo ovviamente le distanze dal legalismo farisaico. Il rapporto tra il vero settimo giorno e la sopravvivenza stessa della vera Chiesa fu chiaramente ribadito dall’apostolo Paolo il quale affermò: «Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio» (Ebrei 4:9). L’intero capitolo 4 di questa epistola di Paolo ai suoi connazionali conferma che gli Apostoli di Cristo e i tutti Cristiani del primo secolo mantennero il Sabato come giorno di riposo.
In conclusione, basterebbe considerare che Gesù, i Suoi Apostoli e tutti i primi Cristiani obbedivano scrupolosamente al comando di Dio che diceva loro di santificare il Sabato. Essi mantennero il Sabato come settimo giorno, proprio come avevano fatto a loro tempo i santi Profeti (Efesini 2:20). Il comandamento che Dio rivolge alla Sua Chiesa, «il nuovo Israele», quello spirituale, è lo stesso ancora oggi: «Ricordati del giorno del riposo per santificarlo» (Esodo 20:8; Matteo 12:8; 24:20; Isaia 66:22-23).
Abbiamo un bisogno disperato di tempo da dedicare al nostro percorso di avvicinamento al nostro Creatore. Egli ci dice quanto tempo è necessario dedicare al rapporto con Lui e quando dobbiamo prendercelo. Dobbiamo decidere se davvero confidiamo nel Suo giudizio e se vogliamo obbedire davvero al Suo comandamento. Se decidi in tal senso e desideri frequentare una nostra comunità di credenti o collegarti alle nostre comunità virtualmente via internet, saremo lieti di esaudire questa tua richiesta.
(Per eventuali approfondimenti: info@labuonanotizia.org )
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