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Perché il cristianesimo è diviso?

Spettabile direzione
Salve, la mia grande speranza era quella che tutti quelli che hanno fede in JAVE’ e in Suo Figlio GESU’ CRISTO si riunissero sotto una unica religione cioè il CRISTIANESIMO, in una unica chiesa, quella di CRISTO. Invece abbiamo tantissime confessioni, ognuna delle quali si professa cristiana e depositaria della verità vera, mentre la verità degli altri è menzogna. Tutto questo crea una grande confusione che alla fine ognuno si fa una religione per conto suo. Ognuno di quelli che si fanno una religione per conto suo a sua volta ritiene di stare nel giusto mettendosi contro tutti gli altri. Vorrei sapere il Vostro pensiero.
Saluto cordiali e che GESU’ CRISTO ci possa aiutare a capire
Giuseppe.

Gentile Giuseppe
La tua speranza è umanamente condivisibile, ma evidentemente DIO ha scelto di lasciare che gli esseri umani si assumessero la responsabilità delle proprie scelte.

Hai chiesto qual è il nostro pensiero sul tema della divisione. Il nostro punto di vista è questo:

Gesù Cristo ha edificato la Sua Chiesa ma, come Lui stesso aveva predetto “molti sarebbero venuti per ingannare i molti” (Matteo 24:4-5).
Inoltre, in Luca 12:32 è chiaramente espresso che ad ereditare il Regno alla fine sarà soltanto un “piccolo gregge” e non una marea di gente più o meno ecumenica che ama fare compromessi e che riempie le piazze per acclamare l’uomo anziché la verità di Dio.

Non c’è da meravigliarsi se oggi il mondo Cristiano è diviso e quindi fallimentare, come lo è stato il primo Israele, quello ebraico. Gesù scelse gente dal popolo e rigettò le autorità religiose del Suo tempo, perché molti di loro ostentavano una loro “giustizia” mediante una osservanza apparente della legge di Dio, ma senza vera fede. Tutti affermavano di adorare Javè, ma erano divisi in sette e lobby clericali (scribi, farisei, sadducei, zeloti, esseni, ecc.). Le divisioni erano il frutto di errori dottrinali.

Le cose oggi non sono cambiate, perché la natura umana è rimasta la stessa, e l’errore dottrinale si è aggravato andando all’estremo opposto: Tutti proclamano fede in Cristo, ma quasi nessuno osserva la legge spirituale di Dio. Ma la fede e l’ubbidienza alla Parola di Dio dovrebbero camminare sempre insieme.

Il nuovo Israele (quello spirituale, il cristianesimo neo-testamentario (in quasi tutte le sue denominazioni) ha fallito, perché, fin dal medio evo, ha fatto connubio (fornicazione spirituale) con la politica e i governanti della terra. Ha predicato il Cristo con la bocca ma con le azioni ha violato i comandamenti di Dio, ha posto le proprie speranze nell’uomo mortale, rigettando di fatto il loro Re, Gesù Cristo. Oggi molto più che in passato è diventato comodo rigettare porzioni di verità biblica per adattarsi al mondo, anziché essere “luce del mondo”.

A tutta questa tragedia ha fatto e continua a fare eccezione il biblico “piccolo gregge” (Luca 12:32), il quale – teniamo a precisare che – non si trova in una organizzazione ecclesiale specifica, ma i suoi veri membri trascendono i confini nazionali e delle organizzazioni umane e si trovano disseminati nel mondo. Dio però non ci ha lasciato nel buio. L’identità spirituale del Suo “piccolo gregge” è chiaramente descritta in Apocalisse 12:17 e 14:12.

La causa principale della divisione tra il “piccolo gregge” e il resto del cristianesimo è l’apostasia, cioè la perdita e il rigetto della verità biblica come unica fonte di rivelazione divina (2Tessalonicesi 2:3). Durante il Medio Evo la Chiesa di Roma imponeva la propria supremazia sulle altre comunità di credenti perfino con le armi. La religione era usata per sostenere gli interessi materiali dell’Impero.  Quella Chiesa ha cambiato i tempi e la legge di Dio a piacere, e oggi piangiamo tutti le conseguenze e, oggi, a nulla vale denunciare una società “relativistica” se il relativismo spirituale lo ha imposto quella Chiesa stessa, con danni quasi irriparabili alle nazioni che ritengono di essere ancora cristiane.

Naturalmente in tempi di democrazia tutti possiamo e dobbiamo promuovere la convivenza pacifica, ma l’amore sincero per l’unità non dovrebbe portare all’accettazione dei peccati di “Babilonia, la madre delle meretrici”. L’unità è un bene da perseguire sul fondamento della verità e non sul fondamento di mezze verità o sulle menzogne. Gesù ha detto di essere “la via, la verità e la vita”. L’idea di poter essere “uniti nella diversità” è un inganno, un monumeto all’ipocrisia, per privilegiare la sopravvivenza delle proprie istituzioni a spese dei comandamenti di Dio.

Ancor oggi gli uomini di molte denominazioni religiose trasmettono i loro insegnamento “aggiungendo” le loro idee umane oppure “togliendo” da quanto Iddio ha voluto rivelare “una volta per sempre” nella Bibbia (Giuda 3). Una delle causa principali per cui esistono divisioni all’interno del cristianesimo sta nella violazione della Parola di Dio in Deuteronomio 4:2; 12:32 e Apocalisse 22:18-19. Spesso la nascita di nuove denominazioni religiose è avvenuta per motivi di potere personale, interessi materiali e politici. Già duemila anni fa l’apostolo Paolo ammoniva i primi cristiani dicendo che “l’aggiungere” alla Parola di Dio o “il togliere” da essa causa solo dispute e divisioni (1 Tim. 1:3-4). Il problema era già così grave allora che Paolo dovette ammonire ripetutamente più volte (1 Tim. 4:7-8; 6:3-6, 20-21; 2 Tim. 1:13-14; 2:14-18, 23; 4:3-4.)

La verità divina si trova nella “somma” delle Scritture bibliche (Salmo 119:160), ma molti hanno aggiunto o tolto a quello che Il Creatore ha detto. Lo hanno fatto a loro perdizione. Da tempo è in atto un progetto satanico per la distruzione del vero Cristianesimo. Lo possiamo vedere nelle “stelle” cinematografiche e in certi cantanti i quali portano crocifissi sul petto, ma rinnegano la verità biblica propinando i loro stili di vita immorale, messaggi demoniaci più o meno subliminali. Propinano al pubblico una santità soltanto apparente per assuefare i loro “fan” (milioni), a un tipo di ”cristianesimo” che ha soltanto “la forma della pietà”, ma di fatto hanno rinnegato la realtà e la potenza di Dio (2Timoteo 3:1-6). Per quanto diificile fare, l’istruzione divina è di non seguirli e di non lasciarsi sedurre da costoro. Quindi la divisione tra il sacro e il profano è inevitabile.

Per concludere brevemente e sinteticamente, la buona notizia è che un bel giorno Gesù tornerà sulla Terra (Atti 1:11 e 3:21), questa volta con divina potenza e immortalità.  Allora le divisioni finiranno. Egli salverà il piccolo gregge, raccogliendoli dai quattro angoli della terra e inizierà, a partire da Gerusalemme, un’opera di rieducazione spirituale a livello mondiale per dare a tutti i popoli una possibilità di salvezza.

Ti consigliamo di iscriverti al nostro Corso di Studi biblici e di collegarti al nostro Auditorium Virtuale per seguire gratuitamente i nostri messaggi in diretta ogni Sabato pomeriggio. Se ne senti il bisogno, fanne richiesta.

In ogni caso restiamo disponibili a servirti in Cristo.
Cordiali saluti
Carmelo Anastasi
Direzione Pastorale
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